Concorrenza sleale o pari opportunità?

La recente vicenda riguardante la gestione del ReCup laziale (il "call center delle prestazioni sanitarie") e le aspre polemiche che l'hanno accompagnata hanno aperto una questione molto seria, rischiando di rimettere in discussione lo stesso principio dell'inclusione lavorativa e sociale per migliaia di persone con disabilità. Un incontro pubblico su tale tema si terrà a Roma, il 18 giugno, con la partecipazione di numerose personalità istituzionali

Persona in carrozzina ad una finestra con sbarreLa vicenda della gara d’appalto della Regione Lazio per la gestione del Servizio ReCup (il centro servizi regionale delle prestazioni sanitarie) – sulla quale avevamo dato spazio anche ad un appello in favore di oltre quattrocento lavoratori con disabilità a rischio di licenziamento – ha alimentato nei mesi scorsi una serie di aspre polemiche riprese con grande risalto dal mondo dell’informazione.
Polemiche che non hanno risparmiato la storia e la realtà di una cooperativa come quella di Capodarco a Roma, che negli ultimi trent’anni ha significato per centinaia e centinaia di persone con disabilità una porta aperta verso una reale occupazione e un’opportunità di indipendenza.

Il fatto che la gara fosse riservata a cooperative sociali – mediante l’impiego di un rilevante numero di persone con disabilità nelle attività – è stato in sostanza attaccato come principio ostativo alla libera concorrenza da alcuni esponenti delle associazioni imprenditoriali, sostenuti da buona parte della stampa: e questo nonostante una normativa nazionale e regionale, rafforzata ulteriormente dal recente Codice degli Appalti, ne affermi invece la piena legittimità e validità.
Sulla questione vi è stato anche un recente intervento da parte dell’Autorità del Garante della Concorrenza sul Mercato, con alcune considerazioni che rischiano di aumentare i dubbi interpretativi e di ridurre ulteriormente il campo di applicazione.

Vale la pena a questo punto riprendere le prime righe del già citato appello: «430 lavoratori con disabilità rischiano di perdere il posto di lavoro. Persone con disabilità motorie vere e prevalentemente gravi sulle quali il mercato del lavoro riversa lo stigma dell’improduttività. Persone che attraverso un impiego adeguato hanno dimostrato a se stessi, alla famiglia in cui vivono e alla collettività di poter competere con chiunque altro se vengono eliminati ostacoli fisici, strumentali e organizzativi. Persone la cui inclusione sociale è la più alta testimonianza della valenza di una società coesa che crea benessere per tutti, nessuno escluso».

Ebbene, è proprio la difesa di tali princìpi fondamentali – indipendentemente dalle stesse questioni legali legate al caso del ReCup laziale e guardando a situazioni analoghe che possano verificarsi in qualunque altra parte zona d’Italia – che ha mosso la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), la Consulta Regionale per la Disabilità e l’Handicap del Lazio e il Forum Regionale sulle Disabilità a convocare l’incontro pubblico denominato Impresa sociale integrata: concorrenza sleale o pari opportunità?, per lunedì 18 giugno a Roma (Centro Congressi Frentani, Via dei Frentani, 4, ore 15-18.30).
All’appuntamento sono stati invitati numerosi rappresentanti delle Istituzioni e delle forze politiche nazionali e regionali, dei sindacati, delle centrali cooperative, di imprese sociali e del movimento associativo delle persone con disabilità e dei familiari, nazionale e regionale.

«L’obiettivo – dichiarano gli organizzatori dell’evento – non è certo quello di sostenere candidature, né modelli superati di lavoro protetto, né tanto meno di accontentarsi di una solidarietà d’accatto e del ruolo marginale sin qui riservato alla cooperazione sociale. Non si vogliono tutelare supposti diritti acquisiti, né creare laboratori protetti: quello che, come associazioni promotrici, si intende riflettere nel quadro delle politiche del lavoro, è l’empowerment [letteralmente “rafforzamento”, N.d.R.] delle persone con disabilità, senza discriminazioni, che possa coniugarsi anche attraverso la cooperazione sociale e le sue migliori esperienze imprenditoriali, per aumentare le opportunità di integrazione e autonomia di persone disabili anche gravi».
(S.B.)

Il programma dell’incontro è disponibile cliccando qui.
Per ulteriori informazioni:
– Ufficio Stampa Forum Regionale del Lazio sulle Disabilità
(Anna Fabbricotti), tel. 06 9985188 – 06 491340 – 347 3202466
anna.fabbricotti@tiscali.it
– Segreteria Nazionale FISH (Eleonora Caneti)
tel. 06 78851262 – 338 6755122,
presidenza@fishonlus.it.
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