Si parla con comprensione e pena dei carnefici, delle istituzioni che nascondono altre vittime, mentre si tace di chi subisce l’orrore nell’indifferenza di tutti.
Come genitore e come rappresentante di molte famiglie, chiedo un pensiero anche per loro, per i bambini, i ragazzi, gli adulti con autismo. Noi dobbiamo testimoniare la vita. La vita che meritano è possibile, così come è reale e quotidiana la meraviglia che con loro è realizzabile.
Un vivere nella famiglia e nella società nonostante le istituzioni e forse meglio se le istituzioni tacciono, facendosi da parte se non sanno essere migliori.
La gente dovrebbe sapere che di autismo non si deve morire, specie in questi terribili momenti in cui un padre uccide un figlio… “autistico”.
Spiegare con questo aggettivo l’abominio che è stato compiuto offende e mortifica tutti e annienta ogni nostro impegno, ogni possibile conquista.
*Presidente ANGSA Trentino Alto Adige (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
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