Niente scuola per molti bambini con disabilità di Città del Messico

a cura di Giuliano Giovinazzo*
Ci sono anche molti bambini con disabilità tra gli oltre 34.000 che vengono esclusi dal sistema educativo di Città del Messico, soprattutto per l'estrema povertà e per l'incapacità del sistema sociale a sostenere la popolazione scolastica, specie nei quartieri più popolari. Nel caso della disabilità, poi, mancano anche i programmi, le strutture e gli insegnanti adeguati

Bimbi messicaniSono almeno 34.000 i bambini che vivono a Città del Messico, tra i cinque e i quattordici anni, esclusi dal sistema educativo a causa degli estremi livelli di povertà in cui vivono, dell’insufficienza dell’offerta della pubblica istruzione nei quartieri popolari e dell’incapacità del sistema a sostenere opportunamente la popolazione scolastica.
Secondo uno studio realizzato dall’Unicef e dal Governo della capitale messicana, intitolato L’esclusione dall’educazione di base e media superiore nel Distretto Federale, i più esposti a tale esclusione sono i bambini indigeni, quelli con disabilità e le bambine che sono già madri tra i dodici e i quattordici anni.
Alcuni auspicavano che, vista la drastica diminuzione registrata per questo gruppo di popolazione tra il 1990 ed il 2005, tutti i bambini della città frequentassero la scuola. E invece, come detto, la realtà è un’altra: ad oggi 17.500 bambini tra i dodici e i quattordici anni, 16.000 tra i sei e gli undici anni, e 6.000 di cinque anni rimangono esclusi dal sistema scolastico.

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, quasi la metà di questi bambini e bambine si concentrano nei distretti di Gustavo A. Madero, Alvaro Obregón e Iztapalapa. In quest’ultimo, soprattutto, si registra una situazione particolarmente critica, dato che qui è presente addirittura un quarto dell’intero gruppo di popolazione infantile che resta fuori della scuola.
Per quanto poi riguarda i gruppi di popolazione – dei quali si è già accennato – il più escluso è quello dei bambini indigeni, soprattutto tra i dieci e i quattordici anni, che hanno cinque volte e mezzo più probabilità di non poter contare sull’educazione rispetto ai loro coetanei che non parlano la lingua indigena.
Un altro settore assai poco cautelato è anche quello dei bambini con disabilità, tra i quali – secondo la ricerca citata – almeno uno su quattro rimane fuori dalle scuole, specie perché il sistema educativo non è preparato a soddisfare adeguatamente le loro necessità, sia in termini di programmi che di metodi di insegnamento, di strutture o di personale docente.

La maternità infantile, infine, è un altro importante fattore di esclusione scolastica. Nel 2000, ad esempio, ben 273 ragazze con figli su 330, tra i dodici e i quattordici anni, non frequentavano la scuola (l’83%), né le cose erano granché migliorate cinque anni dopo, quando su 345 ragazze in questa condizione nel Distretto Federale ben 226 non avevano avuto accesso all’istruzione.

*Traduzione e adattamento di un testo apparso nel sito del giornale messicano «La Jornada».

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