In Coming Down the mountain, opera teatrale per la TV (drama) andata in onda il 2 settembre scorso sul canale inglese BBC1 (la celebre emittente pubblica del Regno Unito), il quindicenne David è depresso. Suo fratello Ben è un ragazzo con sindrome di Down e la cosa lo annoia perché ciò significa ad esempio che deve riaccompagnare Ben a casa dopo la fine delle lezioni, invece di andarsi a trovare una ragazza. E in ogni caso, chi uscirebbe con lui, con un fratello come Ben?
Ma poi, nonostante tutte le circostanze contrarie che si erano scatenate contro di lui, David riesce a trovarsi una ragazza. E anche una ragazza molto “calda”, Gail, che potrebbe sembrare la sorellina minore della “vivace” cantante inglese Amy Winehouse, con alcune delle abitudini e attitudini proprie di Amy. Improvvisamente, dunque, le cose non sembrano andare poi così male.
E tuttavia la fortuna torna a girare male, molto male. La famiglia di David deve spostarsi, da Londra a Matlock, ovunque diavolo sia! E tutto a causa di Ben, naturalmente: a Matlock, infatti, c’è una scuola speciale. Tutto in funzione di Ben!
Come se questo non bastasse, poi, anche la “calda” Gail lascia David per un tipo che ha un negozio di tatuaggi. Un ragazzo che ha un fratello con la sindrome di Down è un bell’interrogativo, ma si può fare, un ragazzo che ha un fratello con la sindrome di Down e che vive a Matlock, no, grazie…
E così David, con il cuore infranto, se ne sta a Matlock, con un fratello cui il mondo intero rivolge le proprie attenzioni; a tutto ciò si aggiunge anche che nella sua nuova scuola viene deriso perché gli dicono che è gay (anche se non lo è). Le cose non vanno bene per niente.
C’è solo una cosa da fare: uccidere Ben! E così i due fratelli partono per il nord del Galles e se non fossero ragazzi, sembrerebbe proprio Rain Man [il celebre film con Tom Cruise e Dustin Hoffman, nel quale quest’ultimo interpreta la parte di un adulto autistico, N.d.R.]. E poi sono in Galles, non in America. Quindi non è proprio come Rain Man, se non per il fatto che sono on the road e che uno dei due ha una disabilità intellettiva.
Risalgono il massiccio di Snowdon e arrivati in cima, David spinge giù Ben, “colpevole” di rovinargli la vita. Ben, però, non finisce morto molto più in basso, come aveva supposto David, ma su una sporgenza poco più in fondo; un po’ malconcio, ma senza ombra di dubbio vivo.
Dopo questa esperienza le cose si mettono meglio e anche il rapporto tra Ben e David comincia ad andare molto meglio. David incontra Alice, anche lei “calda” e un po’ selvaggia e oltretutto pure carina con Ben. Che magari avere un fratello con sindrome di Down possa aiutare a trovare delle ragazze?
Poi anche Ben trova una ragazza e le cose vanno meglio pure in casa. David – avevamo dimenticato di dirlo – è un amante dell’arte, oltre che del fratricidio, e smette di dipingere teschi o cose simili, per sostituirli con disegni di mucche e prati. Fine della storia.
Speriamo a questo punto di non aver reso troppo noioso il racconto, perché in realtà si tratta di un prodotto davvero buono, originale, interessante e coraggioso, scritto da Mark Haddon, narratore reso celebre anche in Italia soprattutto dallo Strano caso del cane ucciso a mezzanotte (ove il protagonista, tra l’altro, è un ragazzo autistico).
Coming Down the mountain affronta le tematiche della sindrome di Down con calore e sottile umorismo e va nel cuore di un aspetto spesso sottovalutato: il modo devastante in cui la sindrome di Down può influire su fratelli o sorelle.
*Traduzione e adattamento di un testo pubblicato il 3 settembre 2007 dal giornale inglese «Guardian», a cura di Sam Wollastan.
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