Anche in Toscana le rette di ricovero in Residenze Sanitarie Assistenziali dovranno essere calcolate con esclusivo riferimento al reddito dell’assistito e i Comuni e le ASL non potranno richiedere somme di denaro ai parenti.
Lo ha deciso il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) su ricorso dell’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori) e del Coordinamento Etico dei Caregivers. Questi ultimi avevano impugnato nella fattispecie il regolamento del Comune di Firenze che al pari di quello di Pisa e di altri Comuni (Pontedera, Cascina, San Giuliano Terme ecc.) pretende illegittimamente, e contrariamente a quanto disposto dalla legge, il pagamento di una quota che tiene conto del reddito di tutto il nucleo familiare.
Sembra dunque produrre altri effetti l'”onda lunga” in questo settore alla quale avevano aperto la strada sentenze come quella del TAR di Catania o pareri come quello del Difensore Civico delle Marche, che si erano espressi in modo analogo al TAR della Toscana e a cui il nostro sito aveva già dedicato ampio spazio nei mesi scorsi.
La stessa Giunta Regionale Toscana, tra l’altro, lo scorso anno aveva dichiarato illegittime le richieste di contributi economici avanzate da enti e istituzioni verso i familiari di persone con disabilità grave e anziani non autosufficienti.
«Da tempo il sottoscritto – spiega Gianfranco Mannini, delegato dell’ADUC e presidente del Coordinamento Etico dei Caregivers – denuncia la prassi illegittima di molti Comuni d’Italia, tra cui quelli di Pisa, Pontedera, Cascina ecc., che a fronte di ricoveri di anziani malati (non autosufficienti) o di persone con grave disabilità, calcolano la quota di retta a carico dell’utente, tenendo conto non del suo solo reddito, ma di quello dell’intero nucleo familiare, anche se non convivente. Prassi illegittima che di fatto mette in ginocchio intere famiglie costrette a pagare cifre esorbitanti (1.500-2.000 euro) rispetto al proprio reddito. Ora però il TAR, accogliendo in pieno le nostre ragioni, ha disposto in via cautelare che la determinazione dell’eventuale compartecipazione dell’assistito alla retta avvenga sulla base del suo solo reddito».
A parlare di problema che riguarda tutto il nostro Paese è lo stesso Mannini: «La questione, come è noto, non è solo toscana ed è di notevole portata economica. Infatti, la legge [Legge 328/2000 e Decreto Legislativo 109/98, come modificato dal Decreto Legislativo 130/2000, N.d.R.] prevede che le rette di ricovero siano pagate per il 50% dal Servizio Sanitario Nazionale e per il restante 50% dai Comuni, con l’eventuale compartecipazione dell’utente, sulla base del suo solo reddito. Oggi dunque il TAR Toscana, sospendendo il regolamento fiorentino, ha ristabilito l’ordine e la legalità in favore di alcune fra le categorie più deboli: anziani malati e persone con gravi disabilità».
Da segnalare infine anche la dichiarazione di Mannini, secondo cui «se i Comuni chiamati in causa non dovessero tenere conto di questa sentenza del TAR, non ci resterebbe altro da fare che chiamare in causa la magistratura».
(S.B.)
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