Gli Stati Generali delle associazioni per i diritti delle persone con disabilità – convocati a Roma dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) il 5 e il 6 ottobre e dei quali abbiamo già ampiamente riferito – hanno voluto rappresentare un momento di riflessione e di confronto per l’associazionismo, organizzato in un momento particolare del nostro Paese, vale a dire la discussione in corso sulla Legge Finanziaria per il 2008, documento che ha rappresentato uno dei temi principali di dibattito nel corso dei lavori.
Nella misura è previsto un aumento del Fondo per la Non Autosufficienza (non ancora soddisfacente), istituito con la Finanziaria 2007 e dotato per l’anno in corso di 100 milioni di euro, destinati principalmente alla costruzione dei punti unici di accesso per i servizi sociosanitari e per la valorizzazione dei sistemi di domiciliarità.
Per il 2008, dunque, è stata fissata una dotazione di 400 milioni di euro, con l’obiettivo di sostanziare gli interventi di presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia.
La richiesta del ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, per ora disattesa, prevedeva un finanziamento di 500 milioni per il 2008, di un miliardo per il 2009, e di un miliardo e mezzo per il 2010, con l’obiettivo dichiarato di far sì che l’aumento del Fondo risultasse costante, fino ad arrivare almeno a due miliardi di euro. Una somma aggiuntiva, quindi, e non sostitutiva delle spese che attualmente stanziano Comuni e Regioni, che potesse garantire la costruzione di una rete di servizi su tutto il territorio nazionale.
Ma – come ha commentato lo stesso Ferrero – la “scommessa” in questo momento è l’approvazione come Collegato della Finanziaria della norma sui Livelli Essenziali di Assistenza e sulla Non Autosufficienza, rispetto alla quale ci siamo già soffermati nei giorni scorsi.
Tra le misure previste in quest’ultima si prevede l’attivazione su tutto il territorio nazionale dei punti unici di accesso ai servizi e l’introduzione dell’ICF (la Classificazione Internazionale sul Funzionamento, la Disabilità e la Salute definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) nelle valutazioni della non autosufficienza, «per cominciare un percorso in cui la valutazione stessa venga effettuata secondo criteri più avanzati di quelli usati oggi e che siano uniformi in tutto il Paese», come ha spiegato Ferrero.
L’importanza, in conclusione, che la Legge Finanziaria 2008 abbia due Collegati – cioè provvedimenti legislativi indicati dal Parlamento come prioritari – il primo appunto sulla non autosufficienza, il secondo sull’ammodernamento del sistema sanitario, è stata confermata agli Stati Generali dal ministro della Salute Livia Turco, che sul secondo disegno di legge ha dichiarato: «Per far sì che si costruisca davvero un sistema di cure primario – perché la presa in carico e i servizi che chiedete devono essere collocati all’interno di un sistema – è necessario un modello di cure primarie che renda i servizi e la continuità assistenziale non un’eccezione, ma la regola del sistema sanitario».
Su quanto poi dichiarato nel dettaglio dal ministro Turco, segnaliamo ai lettori un testo specifico già pubblicato nei giorni scorsi.
(Giuliano Giovinazzo)
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