C’era proprio bisogno di un’altra discriminazione da Trenitalia?

di Roberto Vitali*
Grandi disagi per la mobilità complessiva e per i pendolari, danni per il turismo e naturalmente anche per le persone con disabilità! Questo comporterà per Ferrara la soppressione delle fermate dei treni Eurostar nella stazione della città, decisa da Trenitalia, per motivi economici, a partire dal 9 dicembre. E il Consiglio Provinciale ha già votato un ordine del giorno, chiedendo di fare pressioni sul Governo, sulla Regione Emilia Romagna e ovviamente su Trenitalia, perché si faccia marcia indietro...

Niente più fermate degli Eurostar alla Stazione di Ferrara dal 9 dicembre prossimoProprio ieri, andando a Roma, ho letto gli articoli sui giornali di Ferrara riguardanti la soppressione delle fermate dei treni Eurostar nella stazione della città e ho appreso anche che si sta già lavorando per presentare la relativa interpellanza al Senato.
In tal senso vorrei evidenziare un ulteriore punto di vista che oltre a quanto già scritto sui problemi per la mobilità, per i pendolari e per il turismo, aggiunge gravità alla scelta di Trenitalia.

Oggi, infatti, gli Eurostar sono l’unico mezzo di trasporto pubblico che garantisca un
servizio, pur con tutte le difficoltà, anche alle persone con disabilità e sono pure l’unico mezzo di trasporto pubblico a fornire i collegamenti con Bologna, Firenze, Roma o Venezia.
Un’ulteriore discriminazione, quindi, se mai ve ne fosse stato bisogno, ancor più rilevante proprio in questo periodo in cui lo Stato Italiano dovrebbe ratificare la Convenzione ONU che sancisce i diritti delle persone con disabilità, ricordando che uno tra i principali diritti che lo Stato dovrebbe d’ora in poi tutelare è proprio quello alla mobilità!
Non capisco, dunque, e contesto la scelta di Trenitalia di penalizzare – o dovrei dire negare completamente (visti gli attuali orari proposti) – il diritto alla mobilità delle persone disabili ferraresi o di quelle che, non dimentichiamolo, vogliono o devono venire a visitare la nostra città.

Mi unisco perciò alla protesta generale, sperando che alla mia voce si aggiunga presto anche quella delle associazioni ferraresi di persone con disabilità.
Non da ultimo porterò certamente la vicenda all’attenzione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento del’Handicap) e del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità), cercando un sostegno in ambito nazionale, vista la gravità della discriminazione che Trenitalia intende mettere in atto.

Una nota personale, per concludere: ho scritto questa mia ieri, mentre andavo a Roma per impegni di lavoro su uno di quelli che ho scoperto essere uno degli ultimi treni che mi consentiranno di svolgere questa mia attività professionale e istituzionale!

*Presidente di SiPuò – Laboratoro Nazionale Turismo Accessibile.

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