Nel corso delle celebrazioni svoltesi il 3 dicembre all’ONU per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha voluto sottolineare non solo che le persone con disabilità sono degli «ottimi dipendenti», ma anche gli importanti benefici che le aziende possono trarre dal dare loro un’occupazione.
«Le persone con disabilità hanno la capacità di fornire un prezioso contributo nel mondo del lavoro in veste di dipendenti, imprenditori e datori di lavoro», ha dichiarato precisamente Ban Ki-moon nel suo messaggio ufficiale, guardando in particolare al tema della Giornata Internazionale che quest’anno era, come noto, quello di un Lavoro decente per le persone con disabilità.
«Quando arriva l’opportunità – ha aggiunto il segretario dell’ONU – le persone con disabilità attestano il loro valore quali membri produttivi della forza-lavoro ed è per questo motivo che sempre più datori di lavoro stanno lentamente realizzando che assumere una persona con disabilità ha davvero senso. Il cambiamento degli ambienti di lavoro e i passi in avanti fatti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno inoltre dando alle persone con disabilità nuove strade nella ricerca di un decente posto di lavoro».
«Fattori economici porteranno senz’altro a maggiori assunzioni di persone con disabilità», ha dichiarato dal canto suo Chris Sullivan, national program manager dei Servizi Finanziari per i Bisogni Speciali dell’importante compagnia Merrill Lynch, durante l’incontro con la stampa tenutosi nel quartier generale delle Nazioni Unite a New York. «Per i prossimi anni, infatti, per lo più a partire dal 2010, si prevede una carenza di 31 milioni di lavoratori specializzati e le compagnie dovranno ricorrere ad una porzione sempre maggiore di “talentuosi” lavoratori con disabilità il cui apporto ad oggi è largamente inutilizzato».
«Il ciclo della domanda e dell’offerta cambierà il proprio corso», ha aggiunto Judy Young, vicepresidente dell’NBDC (National Business and Disability Council). «Inoltre le compagnie che hanno assunto persone con disabilità hanno utilizzato il loro contributo non solo in termini di competenza e produttività, ma anche nei modi innovativi in cui le stesse persone con disabilità sono abili a risolvere i problemi e ad assolvere ai loro compiti».
In ogni caso – come è chiaramente emerso anche il 3 dicembre alle Nazioni Unite – un cambiamento nella percezione del lavoratore con disabilità è sicuramente necessario.
«I Governi possono introdurre delle leggi – ha sottolineato ancora Young – ma non possono cambiare le attitudini. Queste ultime cambiano solamente quando le persone con disabilità lavorano fianco a fianco con le persone non disabili, imparando a stimarsi reciprocamente e a valutare il contributo che ognuno può dare sul posto di lavoro».
Secondo il già citato Chris Sullivan, non udente dalla nascita che nella sua azienda impiega moltissime persone con disabilità in qualità di consiglieri finanziari o con altri ruoli di responsabilità, «è tutta questione di abbattere gli stereotipi negativi. Occorre infatti porre attenzione sulla persona, non sulla disabilità e questo richiede un gigantesco cambio di prospettiva in ognuno, inclusa la comunità internazionale».
«Le persone con disabilità – ha voluto anche evidenziare Judy Young – rappresentano una vasta fetta di mercato e le aziende hanno da tempo capito che può essere certamente un buon affare occupare lavoratori che riflettono il loro target di mercato. Anche grazie ai progressi realizzati in ambito tecnologico, i clienti con disabilità, di persona oppure on-line, stanno diventando sempre più presenti nel mondo del business; è tempo dunque di invertire la tendenza e di rendersi conto del potere delle persone con disabilità quali attori importanti nel mondo dell’economia, sia come lavoratori produttivi che come clienti vitali».
Da segnalare in conclusione che proprio il 3 dicembre il vicepresidente spagnolo Maria Teresa Fernández de la Vega ha depositato lo strumento di ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, recepito dal proprio Paese, seguendo di qualche giorno il Bangladesh e il Sudafrica che lo avevano fatto il 30 novembre.
In altra parte del nostro sito segnaliamo altre successive ratifiche (Nicaragua, El Salvador e Messico) che ad oggi hanno portato a quattordici il totale degli Stati che hanno provveduto a questo passaggio. Ricordiamo che la Convenzione entrerà in vigore dopo venti ratifiche e si attende presto anche quella dell’Italia.
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