Forse da giugno quei treni regionali piemontesi saranno accessibili, avevamo intitolato un nostro articolo all’inizio di giugno (se ne legga cliccando qui), concludendo con la soddisfazione espressa dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), che in ogni caso aveva dichiarato di voler «verificare personalmente la concreta disponibilità e accessibilità dei treni regionali». E così è successo. A questo punto, però, è necessario un rapido riassunto delle “puntate precedenti”.
Il 5 maggio scorso a Torino – in occasione di una conferenza stampa delle Ferrovie dello Stato – Gabriele Piovano, consigliere della CPD con disabilità motoria, aveva incontrato Mauro Moretti, amministratore delegato delle stesse Ferrovie dello Stato e Gregorio Pascal, direttore dell’Area Nord-Ovest di Trenitalia, per sottoporre loro il problema dell’inaccessibilità dei treni regionali.
Era stato lo stesso Piovano a verificare personalmente la situazione, facendo emergere appunto la mancanza di treni regionali accessibili (guardando in particolare alla linea Torino-Milano), e quindi l’impossibilità di utilizzare per quella tratta la Carta Gialla, servizio finanziato ampiamente dalla Regione Piemonte e riservato ai disabili della stessa, che permette al titolare e a un accompagnatore di viaggiare gratuitamente su tutti i treni regionali.
Dal canto suo Gregorio Pascal si era mostrato interessato al problema, impegnandosi a trovare opportune soluzioni, ad esempio inserendo regolarmente sull’orario ufficiale la presenza dei convogli accessibili.
Ebbene – come informa la Consulta – questo è stato fatto ed esattamente dal 12 giugno, sull’orario ufficiale dei treni regionali, è stata inserita la presenza o meno dei convogli accessibili. I treni regionali accessibili sulla linea Torino-Milano e ritorno risultano essere diciotto su diciannove, distribuiti nell’arco dell’intera giornata.
Ora, dunque, la soddisfazione della CPD si può basare su dati concreti e anche sul fatto che ciò può certamente aver segnato l’inizio di una proficua collaborazione con Trenitalia che in questo caso ha dimostrato un’effettiva disponibilità ad aumentare il livello di attenzione per realizzare una mobilità pubblica realmente “senza barriere”.
Importante, per altro, ai fini di una positiva soluzione della vicenda è stato anche il contributo dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte. che, in questa trattativa, ha avuto un peso importante. (S.B.)
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