Un gruppo di persone dai cui gesti traspare “un’anima sconosciuta”. Una cooperativa sociale sempre vitale e concreta. Una fotografa eclettica e creativa. Alcuni celebri pittori impressionisti.
Sono i protagonisti di un’iniziativa ben poco considerata dalla “grande” informazione (salvo qualche uscita tra «la Repubblica» e la stampa locale, oltre ad una citazione nel programma Che tempo che fa di Raitre), che torna a far riflettere sulla frequente incapacità di quest’ultima nel cogliere le idee “importanti” che possono realmente “fare cultura”.
Un paio di settimane fa avevamo deciso di inaugurare uno spazio in cui, per qualche tempo, avevamo pensato di segnalare i calendari che più ci avevano colpito – tra la fine del 2007 e l‘inizio del 2008 – per l‘intelligenza, l‘originalità e la simpatia.
In questo caso, effettivamente, il calendario di cui parlare c’è, ma è senz’altro riduttivo presentarlo in questi termini, sia perché siamo in presenza di un progetto che ha prodotto anche una mostra e un quaderno – in italiano e in inglese – sia perché tra coloro che hanno avuto modo di vedere la realizzazione, c’è chi ha parlato di «esempio innovativo di interpretazione artistica» (Agostino Mantovani, presidente del Museo di Santa Giulia a Brescia) o addirittura di «importante documento della storia dell’arte» (Ugo Bazzotti, direttore di Palazzo Te a Mantova).
Ma diamo ora, in ordine sparso, un nome ai protagonisti di Divertissement – Impressionismo 2008, che è il nome del progetto di cui parliamo.
Quelli dall'”anima sconosciuta” sono ventuno persone con disabilità che per un anno, in base anche alle loro personali preferenze e sensibilità pittoriche, dapprima per gioco, poi con impegno, serietà ed entusiasmo, si sono messi a completa disposizione (corpo, faccia e sensazioni) di questo “incontro ravvicinato” tra pittura, fotografia e rappresentazione scenica.
La Cooperativa Bucaneve di Mantova – alla quale afferiscono quelle persone – compie quest’anno un quarto di secolo ed è ormai una realtà affermata nel campo dei servizi sulla disabilità, non solo a livello locale. Ne abbiamo a suo tempo letto e particolarmente apprezzato il grande impegno nel raccogliere firme e adesioni per la campagna europea 1million4disability, altro prezioso momento sociale e culturale quasi del tutto trascurato da chi dovrebbe informare i più.
E poi Arianna Pelizzoni, coetanea di Bucaneve, ma già forte di importanti esperienze e collaborazioni, la cui risorsa principale – insieme all’obiettivo delle sue macchine fotografe – ci sembra sia la curiosità di indagare “come si muove l’anima” in settori del tutto diversi tra di loro, dalla moda al reportage fino al sociale.
E infine i pittori, da Gauguin a Degas, da Cézanne a Renoir, da Van Gogh a Manet, per i quali ogni parola di troppo non può che essere superflua. Ma qual è stata la loro parte in Divertissement – Impressionismo 2008? Ci sembra giusto farlo raccontare a chi ha voluto tutto ciò.
«Lavorando su un’ampia selezione di quadri impressionisti, la nostra équipe educativa ha accompagnato i ragazzi alla scoperta di elementi per collegare la rappresentazione pittorica alla realtà. E così è accaduto che qualcuno ritrovasse nei quadri se stesso o vi riconoscesse qualche amico».
Le opere di partenza, dunque, sono celeberrime creazioni di impressionisti. Basti pensare a La méridienne di Van Gogh, a La coiffure o a Repasseuses di Degas a Les joueurs de cartes di Cézanne, per citarne solo alcuni (in calce proporremo l‘intero elenco degli artisti e degli interpreti). Ma poi, nelle mani di Arianna Pelizzoni e delle persone raffigurate, vengono ricreate in “opere altre”, che nulla tolgono agli originali, scoprendone anzi un’impensabile evoluzione di conoscenza e crescita.
«In primo luogo – spiegano ancora i promotori del progetto – sono stati attentamente studiati i quadri prescelti. Le riproduzioni sono state appese nella sala da pranzo e osservate con attenzione per parecchi mesi, cogliendone ogni particolare. Infine sono state proiettate sulla parete per ottenere una visione dei personaggi e degli ambienti a dimensione naturale. I ragazzi hanno poi riprodotto, nel laboratorio artistico, il fondale con lo sfondo di ogni quadro. Quindi è iniziata la ricognizione degli arredi, degli oggetti e dell’abbigliamento adatto per la “messa in scena”. Volendo entrare nel personaggio, alcuni ragazzi si sono lasciati crescere la barba o i capelli, in modo da accentuare la somiglianza con il soggetto. Al termine del lavoro di preparazione è stato allestito il set fotografico: i ragazzi si sono sottoposti a trucco e acconciatura, hanno indossato gli abiti di scena e si sono immedesimati con sorprendente capacità. La straordinaria naturalezza con cui, davanti all’obiettivo, hanno interpretato il loro personaggio, ha colto di sorpresa tutto lo staff».
Ebbene, alcuni esempi dei risultati – talora davvero inaspettati – sono sotto agli occhi di chi legge, oltre che “appesi” nella redazione di chi scrive. E non possiamo non condividere quanto vien detto da Maria Rosa Fanelli, presidente di Bucaneve: «Il risultato finale ha lasciato tutti stupefatti: ogni ragazzo, nell’immagine fotografica, rivela una nuova, insospettabile, identità. Dai volti, dagli sguardi, dalle espressioni, dai gesti traspare “un’anima” sconosciuta ed è veramente difficile dire se quella che percepiamo sia l‘anima del ragazzo oppure quella del protagonista che, da interprete, ha fatto propria. O forse sono entrambe le cose. O è solo un gioco di “impressioni”. Resta il fatto che si tratta di immagini che giungono dritte al “centro” delle nostre emozioni».
Ultimo, ma non certo ultimo, il fine dell’operazione, che è pure assai importante perché servirà a finanziare il nuovo Centro Bucaneve di Castel Goffredo (Mantova), una struttura d’avanguardia integrata pienamente con la città, che riunirà servizi per oltre sessanta persone con disabilità.
Si può anche aggiungere che nell’ottobre scorso il progetto è stato presentato al Museo di Palazzo Te a Mantova e successivamente alla città di Brescia, con il supporto del Gruppo Refin (sponsor ufficiale dell’intero progetto); che ha partecipato alla Fiera del Libro di Francoforte, nel settore delle pubblicazioni d’arte e che è stato in mostra per due mesi al museo bresciano di Santa Giulia, ottenendo da tutti significativi riconoscimenti. O anche che le realizzazioni dovrebbero trovarsi nei negozi e nelle librerie specializzate (pur essendo forse più facile contattare direttamente la Cooperativa Bucaneve).
Ma crediamo sia sempre una diffusione troppo scarsa, per un’iniziativa come questa, che meriterebbe senz’altro di essere introdotta nelle scuole, allo scopo di raccontare agli studenti come talora possano incrociarsi positivamente l’arte “alta” con la cultura quotidiana e la società in cui viviamo, fatta di persone che rappresentano ciascuna “un pezzo unico”.
Cooperativa Bucaneve (Mariangela Gorgaini, Luca Cimarosti)
tel. 0376 780675, coop.bucaneve@libero.it.
Il calendario
– Gennaio
Paul Gauguin, Portrait de Madeleine Bernard, 1888, Grenoble, Musée de Peinture et de Sculpture, interpretato da Barbara Crotone
– Febbraio
Edgar Degas, Repasseuses, 1884-86, Parigi, Musée d’Orsay, interpretato da Marta “Martina” Benzi e Laura “Laurito” Casella
– Marzo
Paul Cézanne, Autoportrait à la palette, 1879-82, Parigi, Collezione della famiglia dell’artista, interpretato da Sandro Frigo “The King”
– Aprile
Pierre Auguste Renoir, Charles et Georges Durand-Ruel, 1882, Collezione Durand-Ruel, interpretato da Davide “Gomma” Lasagna e Claudio “Beddy” Bedendo
– Maggio
Vincent Van Gogh, La berceuse, 1888, Otterlo, Kröller-Müller Museum, interpretato da Piergiulia Bergamini, “il Capitano della battaglia”
– Giugno
Vincent Van Gogh, La méridienne, 1890, Parigi, Musée d’Orsay, interpretato da Daniela “Dani” Beruffi e Luca Gallia
– Luglio
Vincent Van Gogh, Portrait de Joseph Roulin, 1888, Boston, Museum of Fine Arts, interpretato da Loris Vanni
– Agosto
Edgar Degas, La coiffure, 1896, Londra, National Gallery, interpretato da Mariagrazia “Grazia” Musa
– Settembre
Edouard Manet, Le balcon, 1869, Parigi, Musée d’Orsay, interpretato da Anna “Annina” Vaccari, Samuele “Sammy” Cappelletti e Lisetta “Bubu” Buzzago
– Ottobre
Edouard Manet, Portrait de Stéphane Mallarmé, 1876, Parigi, Musée d’Orsay, interpretato da Matteo Conte, “il Conte”
– Novembre
Pierre Auguste Renoir, Portrait de Victor Chocquet, 1876, Collezione privata, interpretato da Marco “Mako Mako” Uggeri
– Dicembre
Paul Cézanne, Les joueurs de cartes, 1890-92, Merion, Pennsylvania, The Barnes Foundation, interpretato da Vincenzo “Cencio” Fanelli, Marino Guidetti, Simona Donelli, Dario “Pisa” Pisanelli e Bruno “Brighelo” Buzzago
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