Ci sono storie che a sentirle raccontare fanno letteralmente sgranare gli occhi e che lasciano increduli sul fatto che possano realmente accadere in uno Stato di diritto come il nostro. Eppure…
Siamo a San Severo, in provincia di Foggia e Tiziano, il protagonista della vicenda, è una persona con grave disabilità affetta sin dalla nascita da tetraparesi spastica che non gli consente di compiere da sé i vari atti della vita quotidiana. Il 4 maggio del 2001, con regolare atto comunale a cura del Settore Tecnico, Sezione Urbanistica, gli viene assegnato – in base alle relative graduatorie – un alloggio popolare di cui subito si appropria, accudito per ventiquattr’ore al giorno con l’aiuto di badanti e familiari, anche perché gravemente sofferente e con seri problemi respiratori.
Tutore di Tiziano – ritenuto a suo tempo «incapace di intendere e volere» dal Tribunale di Foggia – è il fratello Antonio.
All’inizio di settembre del 2007, dunque, Tiziano – che saltuariamente viene ospitato anche dagli altri due fratelli – rientra nella propria abitazione e la trova in fase di occupazione da parte di alcune persone. L’occupazione, in pratica, di una casa, benché essa fosse abitata…
Subito viene chiamata la Polizia, per cercare di far ristabilire la legalità, ma, incredibile a dirsi, non succede niente. Gli agenti dicono di non poter fare nulla, consigliano naturalmente di denunciare il fatto e nel trambusto del momento ad uno di loro sfugge una frase non certo felice riferita a Tiziano: «Portatelo dove volete, dai familiari o a casa mia…».
«Esattamente come fosse stato un pacco», racconta il fratello Matteo Masucci che ci ha segnalato questa storia, oltre a metterci a disposizione una serie di atti ufficiali.
Nei giorni successivi, dunque, mentre gli “occupanti” svuotano completamente la casa sotto agli occhi delle stesse forze dell’ordine e mentre l’ENEL, su loro stessa richiesta (!), annulla la fornitura esistente, creando un nuovo contratto a nome degli inquilini abusivi e dichiarando di «agire secondo la legge», parte la denuncia dei familiari al Commissariato di Pubblica Sicurezza, segnalando naturalmente il tutto anche al Comune e all’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Foggia.
Ebbene, tutti ne prendono atto, ma nulla accade. Proprio così, dal mese di settembre del 2007 ad oggi la casa regolarmente avuta da Tiziano Masucci nel 2001 e da lui abitata per oltre sei anni, è occupata dai nuovi “inquilini”, mentre il suo legittimo assegnatario vive dai familiari…
Ne ha preso atto la Polizia e ne ha preso atto anche il Comune di San Severo, che a firma di Pasquale Mininno, dirigente del VI Settore, Pianificazione e Attività Produttive, il 12 settembre 2007 scrive al commissario straordinario dello IACP di Foggia: «In data odierna è pervenuta comunicazione da parte del sig. Masucci Antonio Leonardo, in qualità di fratello e tutore del sig. Masucci Tiziano, assegnatario dell’alloggio sito in […] dell’avvenuta violazione con occupazione abusiva dell’immobile da parte di terzi. Il sig. Masucci ha prontamente denunciato l’accaduto al Commissariato di Pubblica Sicurezza, presentando apposita denuncia-querela contro l’occupazione abusiva dell’immobile e presentando copia della denuncia presso quest’Ufficio. […] Si allega copia del decreto di assegnazione dell’immobile al sig. Masucci Tiziano».
Che dire a questo punto? Noi stessi, pur avendo ricevuto la segnalazione già da qualche tempo, abbiamo voluto attendere a raccontare questa storia sconcertante, sia per verificare al meglio che tutto corrispondesse al vero – ciò che è stato fatto – e forse anche con la speranza che qualche sviluppo positivo vi sarebbe stato. Ma oggi, dopo cinque mesi, non ci resta che rendere nota a tutti la vicenda, con l’auspicio che finalmente qualcosa di concreto succeda.
E come sempre, naturalmente, le nostre pagine sono aperte a chiunque intenda aggiungere qualcosa, magari a quelle Istituzioni che stanno agendo con estrema lentezza – se ciò succede – di fronte ad una situazione intollerabile, da qualunque parte la si veda, che sta creando pesanti disagi a una persona che versa già in gravi condizioni di salute e ai suoi familiari.
(Stefano Borgato)
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