La medicina del viaggiatore

Ricorre quest’anno il ventennale della designazione da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del Centro di Medicina del Turismo di Rimini, quale WHO Collaborating Centre for Tourist Health and Travel Medicine (Centro Collaboratore OMS per la Salute dei Viaggiatori e la Medicina del Turismo), un ruolo che dal 1988 ad oggi ha portato il centro romagnolo a realizzare decine di pubblicazioni e convegni internazionali per divulgare questa nuova disciplina in tutto il mondo.
Nel 1991, ad esempio, è stata promossa la creazione della Società dell’Asia e dei Paesi del Pacifico per la Medicina del Turismo, nel 2001 quella del Giappone.
Nel nostro Paese, poi, il Centro ha realizzato ben otto convegni nazionali di medicina del turismo e proprio da tali appuntamenti molte ASL hanno ricevuto lo stimolo “giusto” per creare servizi specifici di medicina del viaggiatore. Tale materia sta per essere inoltre inserita nei piani di studio universitari.

Per celebrare questi vent’anni di collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è stata promossa per martedì 26 febbraio a Roma (Fondazione ENPAM – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, Via Torino, 38, ore 11.00) una conferenza stampa, utile a fare il punto sull’attuale situazione epidemiologica relativamente al rischio di pandemia influenzale, meningite meningococcica, chikungunya, dengue e altre malattie.
In tale occasione verrà presentato anche il libro Viaggi e salute nei 5 continenti, realizzato proprio dal Centro Collaboratore dell’OMS per la Medicina del Turismo, che illustra, Paese per Paese, i principali rischi per la salute e la sicurezza cui è esposto il viaggiatore internazionale.
Per ogni zona viene indicato infatti il rischio malarico, quello legato alle altre malattie trasmesse da artropodi, il rischio di diarrea del viaggiatore e di altre patologie trasmesse per via alimentare, oltre che i pericoli legati all’AIDS e ad altre malattie ancora.

All’incontro parteciperà Walter Pasini, direttore del Centro OMS per la Medicina del Turismo ed Eolo Parodi, presidente dell’ENPAM. (S.B.)