Un bambino su quattro a rischio obesità: e gli onorevoli?

di Giorgio Genta*
Gli onorevoli potrebbero ad esempio consumare un po' meno alla buvette delle Camere, dal momento che i nove decimi di queste cifre sono a carico dei contribuenti e se si rendessero disponibili, potrebbero essere utili a finanziare un serio prepensionamento dei genitori di persone con grave disabilità...

Fernando Botero, Una famiglia, 1996È un paese ben strano l’Italia: malgrado i continui rincari degli alimentari, infatti, il 25% dei bambini nel nostro Paese è a rischio obesità, ovvero, in parole semplici mangia troppo! E il problema riguarda anche un’analoga percentuale di adulti.
Tutto questo malgrado da decenni sia ben noto che un marcato sovrappeso aumenta considerevolmente il rischio di malattie che accorciano e rendono più precarie le aspettative di vita di chi se lo porta addosso.
Pertanto, compito nobile della politica – oltre che della classe medica –  sarebbe quello di incentivare le buone prassi che inducono ad una più corretta alimentazione.

Dato però che le buone prassi si favoriscono massimamente con il buon esempio, così come dovrebbero fare i genitori con i figli, altrettanto dovrebbero fare deputati e senatori “tirando un po’ la cinghia”. E questa maggiore frugalità alimentare avrebbe anche il pregio di far risparmiare agli italiani alcuni milioni di euro.
Infatti, se ogni onorevole consumasse alla buvette delle due Camere solo il corrispettivo di quello che paga direttamente (circa un decimo del costo reale, essendo i nove decimi a carico dei contribuenti…), si renderebbe disponibile una cifra utile, ad esempio, a contribuire ad un serio e calibrato prepensionamento dei genitori di persone con grave disabilità.

Rischi cardiaci diminuiti per gli Eletti, dunque, e probabilità di tirare avanti un po’ meno peggio per i genitori più “usurati”, con conseguente ulteriore risparmio nei costi dei ricoveri in ospedali e strutture residenziali…

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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