Un garante per difendersi dalla burocrazia

Lo propone per la città di Torino una petizione che ha già raccolto oltre ottocento adesioni, allo scopo di vigilare sull'applicazione delle leggi comunali a favore delle persone con disabilità, di intervenire in caso di accertate omissioni e di suggerire eventuali azioni amministrative e legislative da intraprendere, per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti

Primo piano della faccia di una donna, in particolare dell'occhio sinistro«In questo Paese un occhio vigile sull’applicazione delle leggi e delle normative in ambito di disabilità, riguardanti via via il lavoro, l’istruzione, la formazione, la cultura, l’assistenza o la tutela della salute, davvero non sarebbe una ridondanza».
Lo si scrive nella petizione lanciata da Marina Cometto, presidente dell’‘Associazione x disabili gravissimi “Claudia Bottigelli” – oltre che firma già ben nota a chi frequenta queste colonne – e rivolta al Comune di Torino, per ottenere l’istituzione di un Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità, iniziativa che da giorni è stata diffusa nelle scuole e tra le associazioni di familiari alla quale hanno già aderito ottocento cittadini del capoluogo piemontese.

«La burocrazia – spiega Cometto – spesso pesa come un macigno e non sempre si dispone di strumenti come la conoscenza delle leggi, il tempo, la determinazione, la voglia di perdere ore agli sportelli, per capire come ci si può muovere per vedere riconosciuto un diritto. Questa figura, inoltre, potrebbe anche essere un pungolo per la stessa amministrazione, segnalando eventuali fattori di rischio e suggerendo interventi. A Roma, del resto, il Garante c’è già e si chiama “Consigliere Delegato per l’Handicap”». E anche altrove, aggiungiamo, ci si può imbattere in istituzioni analoghe, come a Corleone (Palermo), ove già dal 2003 agisce appunto un Garante della Persona Disabile*.

«Facciamo qualche esempio concreto», continua Cometto, «pensando ad una situazione assegnata ad un’assistente sociale che solo quest’ultima possa seguire. Se questa non c’è o è impegnata altrove, nessun altro è in grado di dare risposte, che spesso possono arrivare anche dopo qualche mese. Oppure pensiamo ai redditi di inserimento, in caso di perdita del lavoro, o di mantenimento per chi abbia difficoltà economiche. Anche in questi casi, infatti, può passare parecchio tempo prima di avere delle risposte e ogni volta si aggiunge un documento in più da presentare».

Rimandiamo comunque alla scheda che qui in calce presentiamo, per l’approfondimento sui compiti di un eventuale Garante, previsti dalla petizione. Annotiamo invece in conclusione la prima risposta giunta dall’Amministrazione Comunale torinese, per tramite dell’assessore all’Assistenza Marco Borgione, il quale ha dichiarato di non avere nulla in contrario a discutere di questa eventualità. «Credo però – ha aggiunto – che prima sia necessario capire se questa figura è davvero necessaria o se i problemi segnalati potrebbero più utilmente essere risolti in altro modo, ad esempio con un potenziamento dei servizi sociali». (S.B.)

*Per approfondire il ruolo del Garante della Persona Disabile del Comune di Corleone (Palermo), suggeriamo la lettura del testo intitolato Un garante per le persone disabili, pubblicato da «DM», periodico nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), nel gennaio del 2004 e disponibile cliccando qui.

I compiti previsti per la figura del Garante
per i Diritti delle Persone con Disabilità, nella petizione lanciata a Torino

– Vigila sull’applicazione delle leggi e delle normative comunali a favore delle persone con disabilità residenti o dimoranti nel territorio del Comune di Torino, con particolare riferimento ai diritti fondamentali, alla casa, al lavoro, alla formazione, alla cultura, all’assistenza, alla tutela della salute, al miglioramento della qualità della vita, per quanto nelle attribuzioni e nelle competenze del Comune medesimo, tenendo altresì conto della loro condizione di fragilità e accogliendo le segnalazioni presentate dagli interessati, dai familiari in caso di minori o interdetti o dalle associazioni che li rappresentano e, dopo verifica, assume tutte le misure necessarie ad assicurare la corretta applicazione della normativa in materia di disabilità.

– Interviene nei confronti delle strutture e degli enti comunali in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze, che compromettano l’erogazione delle prestazioni.

– Segnala agli organi comunali eventuali fattori di rischio o di danno per le persone con disabilità dei quali venga a conoscenza in qualsiasi forma e su indicazione dei soggetti interessati o delle associazioni.

– Suggerisce agli organi comunali gli eventuali interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone con disabilità.

– Propone agli organi locali competenti iniziative concrete di informazione e promozione culturale sui temi dei diritti e delle garanzie delle persone con disabilità.

Svolge la funzione di controllo o assistenza in materia di disabilità prevista da leggi di ratifica di accordi o convenzioni internazionali.

– Predispone annualmente una relazione sull’attività svolta e sullo stato di attuazione della normativa vigente in materia di disabilità e sul livello di recipimento della normativa nazionale ed europea.

– Al fine di garantire un servizio efficace ed efficiente, nell’assegnazione della priorità ai casi di competenza, dovrà valutare la gravità complessiva del caso e non solo in base al grado di  disabilità.

(a cura di Marina Cometto)

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