Sono 180 le famiglie che hanno firmato la petizione inviata dal Comitato Genitori di Alunni Disabili della Provincia di Salerno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel tentativo di trovare un aiuto alle loro grandi difficoltà nel garantire ai propri figli un’istruzione e un’integrazione scolastica continue ed efficaci.
«Sono anni – dichiarano a tal proposito i responsabili del Comitato – che vengono tagliati i posti di insegnante di sostegno, arrivando lo scorso anno ad una vera e propria falcidie, che ha creato seri problemi ai nostri figli, problemi che significano, nel migliore dei casi, un solo insegnante per tre alunni, se non addirittura alcuni ragazzi senza insegnante. E per l’anno scolastico 2008-2009 sembra siano previsti altri tagli…».
La petizione si divide in tre richieste sostanziali. Innanzitutto, molto semplicemente, la richiesta di integrazione scolastica, «dando piena attuazione alla Legge 104/92, fornendo un adeguato sostegno scolastico a questi ragazzi e non, come invece accade ogni anno da parte dell’Amministrazione Scolastica, riducendo il numero degli insegnanti di sostegno».
In secondo luogo, la qualità dell’insegnamento, ovvero «che il ruolo di sostegno alla disabilità venga svolto da insegnanti professionisti specializzati e non da figure esterne, precarie e poco qualificate, quali gli educatori e gli assistenti materiali, come ripetutamente ha dichiarato di voler fare il ministro della Pubblica Istruzione». «Figure, queste – si aggiunge nella petizione – anch’esse auspicabili, ma sempre nel rispetto della Legge 104/92, cioè come ulteriore supporto e non come sostituti dell’insegnante di sostegno».
Infine un impegno per il futuro e per la dignità dei genitori e dei loro figli, «applicando realmente e non modificando la Legge 104/92, in modo tale che adeguati percorsi di integrazione scolastica, formativa e lavorativa possano migliorare le possibilità di inserimento delle persone con disabilità, senza mai più tornare a percorsi di tipo differenziale che nascondono solamente forme di segregazione».
Nessun favore, nessun privilegio, quindi, viene chiesto da parte di questo Comitato, ma semplicemente «l’applicazione di diritti sanciti dalla nostra amata Costituzione e dalla Legge dello Stato Italiano 104/92». (S.B.)
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