I problemi delle persone con disabilità in Sicilia devono essere posti al centro dell’attenzione in questo periodo, perché è indispensabile che l’azione del prossimo Governo Regionale e del nuovo presidente li avvii a soluzione.
Infatti, l’attuale situazione di degrado e di condizioni di vita poco dignitose – nonostante la legislazione a loro favore sia molto puntuale e precisa – impone che per le persone con disabilità si avviino servizi e interventi sul territorio per la loro integrazione e per elevare la qualità della loro vita.
Per questo il Coordinamento per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana ha scritto una lettera – allegando anche un documento – ai candidati alla Presidenza della Regione, per chiedere che queste problematiche siano oggetto della loro campagna elettorale e siano, comunque, al centro della loro azione alla guida del Governo.
In tale lettera emerge una situazione che assume il pieno carattere di emergenza, a causa:
– dell’assenza di “presa in carico globale”, con un’unità operativa territoriale in grado di seguire le persone con disabilità in tutte le fasi della loro esistenza;
– dello smantellamento del sistema del welfare, dovuto alla carenza – se non all’assenza – di servizi socioassistenziali, integrati e non, all’inadeguatezza organizzativa e all’inappropriatezza della spesa ad essi inerente;
– alla mancata attuazione del Piano Triennale a favore delle persone con disabilità della Regione Siciliana (pubblicato sulla G.U.R.S. n. 4 del 27 gennaio 2006) [il Piano si può leggere integralmente cliccando qui, N.d.R.].
Nella stessa lettera inviata ai candidati alla Presidenza Regionale, si danno poi anche dei suggerimenti per risolvere questa situazione, dai quali emerge la necessità di:
– una piena attuazione del citato Piano Triennale;
– una politica concertativa attraverso il lavoro del già istituito Tavolo Tecnico per la realizzazione delle politiche sociali sulla disabilità nella Regione Siciliana;
– la “presa in carico” globale e integrata tramite le Unità di Valutazione sulla Disabilità (UVD), previste dallo stesso Piano Triennale;
– la riorganizzazione e la razionalizzazione della riabilitazione in base ai modelli operativi già previsti dal Piano Triennale, che diano ai servizi caratteristiche improntate all’efficacia, all’efficienza, alla trasparenza e all’economicità e, soprattutto, alla qualità;
– l’organizzazione di una vera integrazione sociale innannzitutto attraverso: la realizzazione di trasporti che sostengano l’integrazione scolastica, formativa, lavorativa, terapeutica e del tempo libero; l’eliminazione delle barriere culturali e sociali, non solo architettoniche, fisiche e sensoriali; i centri diurni, semiresidenziali, socioeducativi, le comunità alloggio per la socializzazione e l’attuazione dei progetti riguardanti il cosiddetto “dopo di noi”.
Tutti questi interventi permetterebbero alle persone con disabilità una qualità di vita adeguata e anche una “vita indipendente”, attraverso l’auto-mutuo aiuto e l’attuazione del principio di sussidiarietà, auspicato dalla Legge Nazionale 328/00.
La lettera inviata dal nostro Coordinamento auspica infine che per una gran parte di queste azioni venga utilizzato il 25% delle risorse economiche, trasferite dalla Regione ai Comuni, utile per la realizzazione e il mantenimento dei servizi sociali.
*Responsabile del Coordinamento per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana.
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