In occasione dei trent’anni della Legge di Riforma Psichiatrica n. 180 del 13 maggio 1978 – meglio conosciuta come Legge Basaglia dal cognome dello psichiatra che l’aveva ispirata e ricordata per aver portato alla chiusura dei Manicomi Pubblici – è stato redatto un Manifesto per la Salute Mentale, presentato stamattina, giovedì 27 marzo 2008, in conferenza stampa a Roma. Slogan dell’iniziativa è la frase «ogni persona per ciò che è nel rispetto della propria dignità e nella libertà». A redigerlo sono state diciassette organizzazioni nazionali coordinate dall’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), presieduta da Gisella Trincas.
Si tratta di un appello alle autorità politiche, alle istituzioni e a tutta la cittadinanza affinché le problematiche relative alla salute mentale tornino una questione di «carattere e interesse nazionale, nella prospettiva non solo delle cure mediche, ma anche della restituzione alle donne e agli uomini che vivono la condizione della sofferenza mentale, dei diritti di cittadinanza, quali: il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto alle relazioni affettive, il diritto ad una vita conforme alle proprie attitudini e alle proprie capacità e potenzialità». Il Manifesto riconosce il ruolo pioniere dello Stato italiano nella moderna concezione della salute mentale, ma lamenta «scarti molto forti nell’offerta di servizi tra una Regione e l’altra», che dimostrerebbero che «il tema della salute mentale non è rimasto, come avrebbe dovuto essere, questione di carattere e di interesse nazionale».
In particolare, il Manifesto elenca dieci punti fondamentali su cui chiede un intervento attivo: la lotta allo stigma, la presa in cura e la difesa del diritto alla speranza di guarigione (partendo dalla qualificazione dei servizi per la salute mentale), il diritto al consenso informato, il divieto della contenzione (che «viola i diritti umani e si verifica nella maggioranza dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, dove i malati vengono legati e rinchiusi»), il controllo dell’abuso farmacologico e l’applicazione dei TSO (Trattamenti Sanitari Obbigatori).
Gli altri cinque punti comprendono una richiesta di «indagine conoscitiva su tutte le strutture che accolgono persone con sofferenza mentale e sulla forzata e prolungata istituzionalizzazione», un’esortazione alla formazione del personale e al definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Ancora, si chiede il sostegno all’impresa sociale e viene infine sottolineata «l’urgenza di procedere all’abrogazione della legge sull’Interdizione e Inabilitazione e al rafforzamento dell’amministrazione di sostegno (Legge n. 6 del 9 gennaio 2004) che deve mantenere un carattere temporaneo».
Da domani, venerdì 28 marzo, inizia la raccolta firme nelle piazze.
Hanno già aderito al Manifesto l’ANPIS (Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale), l’Associazione Persona e Danno, l’ARCI (Associazione Ricreativa Culturale Italiana), la CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), CGIL Funzione Pubblica, Cittadinanzattiva, la CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), la FISH, la Fondazione Don Luigi di Liegro e la Fondazione Franco Basaglia, il Forum Nazionale Salute Mentale, Le Parole Ritrovate, Medicina Democratica, Psichiatra Democratica, la Rete Toscana degli Utenti e la Rete degli Utenti Regione Liguria.
Ricordiamo inoltre che, in questo periodo, si susseguono le iniziative in commemorazione dei trent’anni delle Legge 180/78. A questo proposito, venerdì 28 e sabato 29 marzo 2008 a Torino avrà luogo il convegno nazionale sulla residenzialità psichiatrica Tra comunità e casa: un percorso di guarigione in salute mentale, indetto dal Ministero della Salute e dalla Regione Piemonte, che vorrebbero riuscire, in questo incontro, a definire dei percorsi terapeutici ed elaborare un documento conclusivo di indirizzo per lo sviluppo di pratiche innovative nel campo della residenzialità psichiatrica. A tirare le fila sarà Mimmo Lucà, presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera.
(B.P.)
UNASAM, c/o Istituzione G. F. Minguzzi
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tel. 051 5288526/11, unasam@unasam.it.
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