Lo scorso mese di febbraio – allo scopo di realizzare degli interventi di adeguamento della struttura alla normativa vigente sulla sicurezza – è stata disposta a Napoli la chiusura dell’Istituto S. Francesco d’Assisi, nel quartiere Marechiaro, dove da alcuni anni si realizza il “Laboratorio Permanente” nell’ambito del Progetto Mario e Chiara a Marechiaro.
La sospensione delle attività, d’altra parte, ha determinato un forte impatto sulle nostre vite di genitori di ragazzi con disabilità e non, i quali, da tempo, confidano in questo progetto che ha accompagnato sia i nostri ragazzi che le nostre famiglie in un percorso di formazione e integrazione che mai si era realizzato prima nella nostra città.
Per la prima volta a Napoli, grazie al sostegno del Comune (Assessorato Politiche Sociali e Servizio Politiche per i Minori) e dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1, i ragazzi con disabilità del Progetto I Percorsi del Sole – promosso dall’ASL stessa e dall’ACISB (Associazione Campana Idrocefalo e Spina Bifida) – hanno potuto sperimentare un cammino di crescita e di formazione insieme ad altri della loro stessa età, portatori di disagi non fisici ma sociali, che provenivano dall’esperienza dei progetti “Todos Nos” e “Teatro Vascello”.
Per noi genitori, poi, il “Laboratorio Permanente” ha rappresentato la prima occasione in cui le famiglie hanno partecipato ad attività organizzative e decisionali.
Separarsi da un figlio è in generale un evento problematico, ma per noi genitori di figli disabili lo è di più, perché è radicata in noi l’idea che i nostri figli non siano autonomi e che abbiano sempre bisogno di noi, e questo ci preoccupa e ci rende ansiosi. Nessuno può immaginare, quindi, la gioia e lo stupore provati nello scoprire come, partecipando alle attività di Marechiaro, i nostri ragazzi che credevamo destinati a dipendere integralmente da noi, già dopo la prima esperienza residenziale fossero in grado di farsi il letto da soli, iniziassero a gestire autonomamente le proprie necessità fisiologiche, spreparassero la tavola da soli, facessero insieme teatro, musica e tante altre attività nelle quali si sono anche riscoperti bravi, e che fossero in grado di relazionarsi tra loro così profondamente da salutarsi con tristezza, nella speranza di incontrarsi di nuovo al più presto.
Per la prima volta, inoltre, nella nostra esperienza di genitori di ragazzi con disabilità, abbiamo apprezzato negli operatori una modalità di relazione diversa dal solito atteggiamento pietistico, che ha consentito loro di considerarli non ragazzi disabili, ma semplicemente ragazzi. Il progetto, in questo senso, ha favorito un percorso di responsabilizzazione caratterizzato principalmente da una rinnovata fiducia nelle capacità dei ragazzi. Essi, infatti, da destinatari delle attività si sono trasformati in operatori e organizzatori di quelle di laboratorio e hanno perfino deciso di testimoniare la loro esperienza attraverso un video ideato con la supervisione di un regista napoletano. Non dimenticheremo mai quando uno dei ragazzi dichiarò con soddisfazione durante la presentazione del video in una scuola, di “sentirsi” un operatore.
Il Centro di Marechiaro ha rappresentato, inoltre, un punto di riferimento per una formazione indirizzata specificatamente a noi genitori, rendendoci consapevoli che la mancata autonomia dei nostri ragazzi era la conseguenza di un eccesso di protezione da parte nostra verso di loro. Il percorso di formazione condotto da due mediatrici familiari ci ha permesso di fondare la relazione con i nostri ragazzi su basi rinnovate, in cui l’attribuzione di una maggiore fiducia ha assunto un ruolo centrale.
La chiusura del Centro, quindi, sia pure provvisoria, e soprattutto l’indefinitezza del tempo necessario per i lavori di ristrutturazione, che potrebbero variare a causa di lungaggini burocratiche, hanno generato una vera angoscia in tutti noi che abbiamo creduto così profondamente nella realizzazione delle attività educative del progetto “Laboratorio Permanente” di Marechiaro.
A questo punto, particolarmente preoccupati per l’impatto negativo della sospensione delle attività sui nostri figli, ci auguriamo fortemente che i lavori di ristrutturazione non provochino la fine di questa esperienza e, inevitabilmente, la fine del sogno dei nostri ragazzi di portare a compimento un percorso di vera autonomia.
Le famiglie dei ragazzi del Progetto “I Percorsi del Sole”
Le famiglie dei ragazzi dell’ACISB
Le famiglie dei ragazzi del “Teatro Vascello” – “Todos Nos”
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