Com’è ormai ben noto, dal 2006 ogni contribuente può destinare il cinque per mille delle imposte dovute allo Stato ad associazioni ONLUS e di volontariato, uno strumento che, in altre parole, offre la possibilità ai cittadini del nostro Paese di esprimere il proprio sostegno verso il Terzo Settore, la ricerca sanitaria e scientifica o i Comuni.
Sono ben 16 milioni circa gli italiani che hanno fatto questa scelta, mentre sono migliaia gli enti aventi diritto che sono stati indicati nella dichiarazione dei redditi personali.
«Il 5 per mille – dichiara Davide Del Duca, direttore della Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone – è dunque senz’altro uno strumento di solidarietà importante, anche se per il momento i destinatari scelti dai contribuenti non hanno ancora ricevuto alcun contributo. L’ultima notizia è che la prima erogazione arriverà nel maggio 2008. Staremo a vedere».
La cosa certa, invece, è che con la Legge 31/2008, conversione del cosiddetto Decreto “mille proroghe”, all’articolo 45 sono state ammesse alla richiesta del cinque per mille anche le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI, ben 43.583 in tutta Italia.
Secondo Del Duca, «non c’è nulla di male, evidentemente, nel sostegno a squadre giovanili e a circoli sportivi amatoriali che certamente nei confronti dei giovani e dei meno giovani svolgono un’importante opera sociale», ma «si rimane basiti – questo il senso della denuncia proveniente dalla Fondazione Bambini e Autismo – quando, scorrendo l’elenco del CONI relativo alle associazioni dilettantistiche e che in quanto tali potrebbero quindi beneficiare del 5 per mille, ci si rende conto che ad ottenere tale beneficio potrebbero essere anche, ad esempio, lo Yacht Club Costa Smeralda di proprietà dell’Aga Khan, decimo nella classifica di “Forbes” dei sovrani più ricchi del mondo, o il Golf Club di Porto Cervo o, ancora, altri 61 Golf Club, 37 Yacht club e così via».
«È evidente – conclude Del Duca – che in questo modo si rischia di tradire il senso di una legge che quando fu emanata voleva dare una mano al volontariato e a tutti coloro che si occupano del sociale, non facendo affari attraverso il proprio lavoro, ma cercando, con slancio umanitario, di supplire là dove gli Enti Pubblici spesso non arrivano. C’è da augurarsi quindi che i prossimi governanti correggano queste storture». (S.B.)
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