«La FISH saluta con estremo piacere la definitiva approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria Distrettuale (LEA) e del Nomenclatore Tariffario in essi contenuto».
Lo si legge in una nota ufficiale diffusa dalla Federazione Italiana per il Superamento del’Handicap, in riferimento al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) firmato oggi dal capo del Governo ancora in carica Romano Prodi e dai ministri della Salute Livia Turco e dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa.
«Si tratta di un provvedimento – secondo il comunicato della FISH – che consentirà alle persone con disabilità di sapere con certezza quali siano le prestazioni realmente esigibili sul territorio e senza alcuna differenza in tutto il Paese. Un ulteriore mattone che va a ridefinire il sistema di protezione sociale delle persone con disabilità, generando per altro anche le opportunità del suo monitoraggio e della sua eventuale revisione, qualora non risponda adeguatamente ai bisogni delle persone cui si rivolge».
«All’interno dei LEA Distrettuali – prosegue la nota – vi è il rinnovo del Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, aggiornato con le nuove tecnologie dopo nove anni di attesa. Le persone con disabilità potranno quindi avere accesso a tecnologie che finora erano state negate, al contrario di quanto accadeva in altri Paesi europei».
«Oggi – dichiara dal canto suo Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH – ci sentiamo un po’ più cittadini di questo Paese e pur provenendo dal Ministero della Salute, i diritti esigibili contenuti in quel provvedimento avranno un impatto enorme per le politiche di inclusione sociale. Attendiamo a questo punto che le Regioni rendano noto in quale modo intendano portare ad attuazione l’erogazione di queste prestazioni. La parola passa dunque al territorio».
Da segnalare per altro che non sono mancate nemmeno posizione critiche, come quella di Francesco Diomede, presidente della FINCO (Federazione Italiana Incontinenti) e dell’AISTOM Puglia (Associazione Italiana Stomizzati), che giudica il provvedimento come «una forzatura», ritenendo in particolare che, per quanto riguarda il Nomenclatore Tariffario, «esso, di fatto e pur in modo velato, introduce il concetto di “tickets” e la “non tutela” per le persone incontinenti e stomizzate». (S.B.)
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