Una sfida che riguarda proprio tutti

La Coalizione Italiana contro la Povertà - organizzazione cui aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - produce un ampio documento rivolto ai "grandi della terra", chiedendo di farsi carico delle gravi emergenze globali, nel tentativo di raggiungere entro il 2015 gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, fissati dalle Nazioni Unite nel 2000

Il mondo sul dito di una gigantesca mano di ferroIn occasione del vertice Civil G8 tenutosi a Kyoto in Giappone, il 23 e 24 aprile scorsi, la Coalizione Italiana contro la povertà – struttura cui aderiscono decine di organizzazioni non governative e associazioni, tra le quali anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – ha elaborato, in un documento ufficiale, una serie di richieste fondamentali di cui il G8 stesso dovrebbe farsi carico.
«In un momento di gravi emergenze globali – si legge in un comunicato della Coalizione – crediamo che i Paesi che partecipano al G8 debbano assumersi la concreta responsabilità di cambiare il corso delle politiche attuali che noi riteniamo responsabili di tali crisi. In particolar modo il Governo Italiano, che assumerà la presidenza del G8 nel 2009, dovrà farsi carico di un’agenda politica che formuli delle concrete proposte di cambiamento».

«Le crisi sociali e ambientali che stiamo vivendo – prosegue la nota – risultano fortemente interconnesse e mostrano il limite del modello di sviluppo economico come i limiti del modello attuale di governance [azione coordinata di governo, da parte di attori di natura eterogenea, N.d.R.], che rimane fortemente elitario e con forti crisi di legittimità. La crisi finanziaria internazionale, le crisi economiche e ambientali e le ripercussioni sull’economia mondiale rendono urgente recuperare il ruolo della politica, con un controllo e una partecipazione democratica delle popolazioni alla governance mondiale».

Secondo la Coalizione Italiana contro la povertà, è importante dunque che «i Paesi del G8, e l’Italia in particolare, lavorino per rafforzare le sedi democratiche e partecipate come le Nazioni Unite, affinché questo modello sia la base per ragionare su un’effettiva democratizzazione della governance globale anche in ambito economico e finanziario. Solo con una nuova governance democratica si potrà lavorare congiuntamente contro la povertà e per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio*, assicurando a ciascun individuo il godimento dei diritti fondamentali e l’accesso ai beni comuni».

«In particolare – conclude il comunicato – il rispetto degli impegni presi in sede internazionale per eliminare la povertà e raggiungere gli Obiettivi del Millennio, la lotta al riscaldamento globale e i suoi impatti sui più poveri, un concreto impegno per finanziare lo sviluppo, la tutela del diritto alla salute e all’educazione sono i temi che il Governo Italiano dovrebbe mettere al centro dei lavori dei prossimi vertici del G8, in programma quest’anno in Giappone [7-9 luglio a Toyako, N.d.R.] e nel 2009 in Italia [Isola della Maddalena, N.d.R.]». (S.B.)

*Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals o MDG, o più semplicemente Obiettivi del Millennio) delle Nazioni Unite sono otto obiettivi che i 191 stati membri dell’ONU si sono impegnati a raggiungere entro il 2015.
La Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre del 2000, impegna gli Stati a:
1. Sradicare la povertà estrema e la fame – 2. Garantire l’educazione primaria universale – 3. Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne – 4. Ridurre la mortalità infantile – 5. Migliorare la salute materna – 6. Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie – 7. Garantire la sotenibilità ambientale – 8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.

Il testo integrale del documento in cui la Coalizione Italiana contro la povertà sviluppa le proprie richieste al G8 è disponibile cliccando qui.
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