«In un momento di gravi emergenze globali – si legge in un comunicato della Coalizione – crediamo che i Paesi che partecipano al G8 debbano assumersi la concreta responsabilità di cambiare il corso delle politiche attuali che noi riteniamo responsabili di tali crisi. In particolar modo il Governo Italiano, che assumerà la presidenza del G8 nel 2009, dovrà farsi carico di un’agenda politica che formuli delle concrete proposte di cambiamento».
«Le crisi sociali e ambientali che stiamo vivendo – prosegue la nota – risultano fortemente interconnesse e mostrano il limite del modello di sviluppo economico come i limiti del modello attuale di governance [azione coordinata di governo, da parte di attori di natura eterogenea, N.d.R.], che rimane fortemente elitario e con forti crisi di legittimità. La crisi finanziaria internazionale, le crisi economiche e ambientali e le ripercussioni sull’economia mondiale rendono urgente recuperare il ruolo della politica, con un controllo e una partecipazione democratica delle popolazioni alla governance mondiale».
Secondo la Coalizione Italiana contro la povertà, è importante dunque che «i Paesi del G8, e l’Italia in particolare, lavorino per rafforzare le sedi democratiche e partecipate come le Nazioni Unite, affinché questo modello sia la base per ragionare su un’effettiva democratizzazione della governance globale anche in ambito economico e finanziario. Solo con una nuova governance democratica si potrà lavorare congiuntamente contro la povertà e per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio*, assicurando a ciascun individuo il godimento dei diritti fondamentali e l’accesso ai beni comuni».
«In particolare – conclude il comunicato – il rispetto degli impegni presi in sede internazionale per eliminare la povertà e raggiungere gli Obiettivi del Millennio, la lotta al riscaldamento globale e i suoi impatti sui più poveri, un concreto impegno per finanziare lo sviluppo, la tutela del diritto alla salute e all’educazione sono i temi che il Governo Italiano dovrebbe mettere al centro dei lavori dei prossimi vertici del G8, in programma quest’anno in Giappone [7-9 luglio a Toyako, N.d.R.] e nel 2009 in Italia [Isola della Maddalena, N.d.R.]». (S.B.)
*Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals o MDG, o più semplicemente Obiettivi del Millennio) delle Nazioni Unite sono otto obiettivi che i 191 stati membri dell’ONU si sono impegnati a raggiungere entro il 2015.
La Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel settembre del 2000, impegna gli Stati a:
1. Sradicare la povertà estrema e la fame – 2. Garantire l’educazione primaria universale – 3. Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne – 4. Ridurre la mortalità infantile – 5. Migliorare la salute materna – 6. Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie – 7. Garantire la sotenibilità ambientale – 8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- L'ONU e le persone con disabilità Si avvicina la sesta sessione di lavoro del Comitato incaricato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite di elaborare una Convenzione sulla Promozione e la Tutela dei Diritti e della Dignità delle Persone…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…