Io non dipingo, penso

Lo afferma uno dei venti artisti le cui storie compongono un libro nato dai Laboratori della Comunità di Sant'Egidio a Roma, dove da oltre trent'anni i volontari affiancano centinaia di persone con disabilità psichica nella ricerca di vie di comunicazione attraverso l'arte. La presentazione del volume è prevista a Roma il 13 maggio, in occasione dell'entrata in vigore della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e a trent'anni esatti dall'approvazione della "Legge Basaglia"

Copertina del libro «Con l'arte, da disabile a persona»«Venti storie emblematiche di persone con disabilità inserite nei Laboratori Artistici della Comunità di Sant’Egidio, per raccontare come sia possibile mostrare, svelare, costruire, comunicare e liberare il pensiero, l’intelligenza, il sentimento di persone considerate erroneamente prive di potenzialità e per questo spesso emarginate. Interviste, fotografie, frammenti di conversazioni non convenzionali e scritti dei disabili, dipinti e altre opere fanno emergere – al di là degli “impedimenti” fisico-psichici, sociali e culturali – la consapevolezza sempre più chiara della propria dignità di persona, la presenza di un’intelligenza e di sentimenti che non riescono a superare la gabbia della comunicazione».

Parliamo del libro Con l’arte, da disabile a persona. Mostrare, svelare, costruire, liberare pensiero, intelligenza, sentimento, che verrà presentato a Roma, martedì 13 maggio (Sala della Protomoteca in Campidoglio, ore 18), in occasione dell’entrata in vigore della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (12 maggio 2008) e a trent’anni dalla Legge 180/78 (la cosiddetta “Legge Basaglia”, approvata esattamente il 13 maggio 1978).
Il volume nasce dalla collaborazione tra i docenti dell’Università La Sapienza di Roma Simonetta Lux e Alessandro Zuccari – rispettivamente di Critica e Storia del’Arte Contemporanea la prima, di Storia dell’Arte Moderna il secondo – con Antonella Antezza e Cristina Cannelli, coordinatrici dei Laboratori Artistici della Comunità di Sant’Egidio, ove, da oltre trent’anni, i volontari della Comunità stessa affiancano centinaia di persone con disabilità psichica nella ricerca di vie di comunicazione attraverso l’arte, fino ad ottenere una “Grande Opera di Arte Relazionale”.

«Lo scopo raggiunto – raccontano ancora i promotori dell’iniziativa – è quello della felicità di vivere, comunicare, agire e creare, scoprendo insieme la possibilità di aprirsi alla pratica stessa del far arte. Nel libro uno degli artisti afferma: “Io non dipingo, penso”. Infatti, attraverso una riflessione critica e partecipativa sulle grandi questioni dell’umanità contemporanea, che trova espressione in opere artistiche di notevole valore, ciascuna delle venti storie testimonia come l’arte sia espressione della profondità interiore e della bellezza dei disabili mentali».

Alla presentazione del 13 maggio – nel corso della quale vi sarà anche l’anteprima nazionale del video Transfotografico di Dan.Rec, frutto dell’incontro tra i protagonisti del libro e un affernato videoartista – interverranno Mario Marazziti della Comunità di Sant’Egidio, Ambrogio Spreafico, rettore della Pontificia Università Urbaniana, la pittrice Elisa Montessori e Giuseppe Ducci, direttore dell’Unità Operativa di Coordinamento di Psichiatria dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma.

Da segnalare in conclusione che il libro Con l’arte, da disabile a persona è pubblicato da Gangemi editore e che è stato realizzato con il contributo di Telecom progetto Italia. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Comunità di Sant’Egidio, tel. 06 8992234, info@santegidio.org.
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