Lo sport e l’inclusione sociale delle persone con autismo

È certamente una sfida possibile migliorare la qualità della vita delle persone con autismo, tramite lo sport, con l'appoggio di personale preparato. Se ne parlerà a Milano, il 14 giugno, nel corso di un convegno organizzato dall'ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), durante il quale uno dei momenti centrali sarà dedicato al "Progetto Filippide"

«L’accesso allo sport, con l’apoggio di personale specificamente preparato, rappresenta un valore ai fini dell’inclusione sociale; è un momento di apprendimento, di sviluppo di capacità, di gratificazione per le persone con autismo, per i loro operatori e per i coetanei che possono scoprire nuove dimensioni di solidarietà e amicizia».

Il logo ufficiale del Progetto FilippideLo dichiarano i responsabili dell’ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), nel presentare il convegno Autismo e sport, che si terrà sabato 14 giugno a Milano (CAM – Garibaldi, Corso Garibaldi, 27, ore 8.30-13.30), evento durante il quale uno dei momenti centrali sarà quello dedicato al Progetto Filippide, ideato e promosso nel 1983 dal presidente dell’Associazione Sport e Società Nicola Pintus, ispiratosi allora al primo maratoneta “famoso” della storia.
Notevoli i risultati ottenuti nel tempo da tale iniziativa la cui intuizione era stata quella di impegnare i giovani e meno giovani, affetti da sindrome autistica o da malattie rare affini (sindrome dell’X-fragile, sclerosi tuberosa ecc.), nella pratica sportiva della corsa di lunga distanza.
Dal 2002, ad esempio, è attivo il Centro Pilota del Comune di Roma, che si avvale del lavoro di uno staff di tecnici sportivi e operatori psicosociali, oltre che dell’aiuto di volontari che condividono con i ragazzi fatiche e soddisfazioni.
Attualmente Filippide – che continua a espandersi a livello nazionale – si prefigge di avviare alla partica sportiva le persone affette da sindrome autistica attraverso la disciplina della corsa a lunga distanza e con il nuoto – unicamente per i gruppi dei piccoli e degli adolescenti – sviluppando le capacità motorie, consentendo la riabilitazione psicofisica, incrementando l’autonomia e l’indipendenza, accrescendo l’autostima e la sicurezza e promuovendo l’integrazione sociale mediante attività ricreative varie.

Tutti princìpi pienamente condivisi dall’ANGSA Lombardia, la quale a propria volta – attraverso il sostegno alle famiglie, la corretta informazione sull’autismo e la collaborazione con gli enti pubblici e privati – promuove una presa in carico coordinata, continuativa e globale, con la quale arrivare per ogni bambino, adolescente e adulto, ad un’adeguata e dignitosa qualità della vita.

Da questo “positivo” incrocio di scopi comuni, nasce il convegno del 14 giugno, che sarà introdotto dai saluti di Anna Curtarelli Bovi, presidente dell’ANGSA Lombardia, Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del Comune di Milano, Ombretta Fortunati, delegata alla Partecipazione e alla Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità della Provincia di Milano e Graziana Ponte dell’Assessorato alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia.
Successivamente sono previsti gli interventi di Antonino Guerrini, psichiatra, coordinatore del “Progetto sperimentale sindrome autistica Regione Lombardia”; Lucio Moderato, psicologo, direttore dei Servizi Diurni e Territoriali della Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano), il già citato Nicola Pintus, con il suo collaboratore Luigi Bossi e Giuseppina Corvino, coordinatrice dei CDD (Centri Diurni Disabili) del Comune di Milano. (S.B.)

Pe ulteriori informazioni:
ANGSA Lombardia
tel. 02 67493033,
segreteria@angsalombardia.it.
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