«È importante sottolineare il fatto che la Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità costituisce un nuovo fondamentale strumento per i Paesi al fine di elaborare, sviluppare e consolidare la capacità istituzionale di costruire una “società per tutti”. L’Italia ha contribuito decisamente alla definizione della struttura della Convenzione, ritenendo che i diritti e le opportunità delle persone con disabilità debbano essere riconosciuti e resi effettivi in ogni parte del mondo».
Lo ha dichiarato Eugenia Roccella, sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali, in un messaggio di saluto alla Riunione Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Regione Europea), sul rapporto mondiale riguardante il tema Disabilità e Riabilitazione, evento in corso di svolgimento a Roma, presso lo stesso Ministero.
«In linea con i più innovativi principi previsti dall’OMS – continua la nota ufficiale – si assiste nel nostro Paese a un profondo riesame sulle questioni della disabilità, indirizzato non già a considerare la stessa meramente come una malattia o una menomazione, ma piuttosto come il risultato dell’interazione tra malattia o menomazione e le condizioni fisiche e il contesto sociale; è in corso anche un profondo riesame sulla valutazione delle esigenze delle persone con disabilità non soltanto come una mera fornitura di servizi e benefici economici, ma piuttosto come la costruzione di un programma personalizzato per la riabilitazione e l’inclusione, fondato sulla valutazione delle capacità funzionali, abilità ed esigenze delle persone con disabilità, orientandosi ad una piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società, conformemente ai principi della Classificazione Internazionale della Funzionalità, Disabilità e Salute (ICF). In questo quadro, fin dal 2003, è in corso un progetto-pilota per introdurre nel nostro Paese e rendere operativo lo stesso ICF, con risultati che ad oggi appaiono incoraggianti».
«Di sicuro – conclude Eugenia Roccella – il sistema di sicurezza sociale e sanitario integrato presente nel nostro Paese non è perfetto, ma al pari di ogni altro sistema, esso richiede un continuo monitoraggio sulla sua efficacia, anche attraverso il sostegno delle Associazioni e delle organizzazioni di volontariato [grassetti nostri in questa e nelle precedenti citazioni, N.d.R.]». (S.B.)
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