Gran Bretagna: poco lavoro per le persone con disabilità intellettive

Sembra che circa il 62 per cento dei cittadini britannici ritenga inadatte al lavoro le persone con disabilità intellettiva. Un dato che fa quanto meno riflettere, evidenziando un pregiudizio tuttora molto forte nel Regno Unito. Per cercare di migliorare la situazione in questo ambito, l'associazione inglese Mencap ha eecentemente lanciato anche una campagna di una settimana

Foto di Luca Nizzoli (per gentile concessione di AGPD - Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down)Un articolo recentemente pubblicato sulle pagine dell’autorevole quotidiano britannico «The Guardian» ha evidenziato i dati diffusi dall’Associazione MenCap, che a seguito di un’accurata ricerca ha scoperto che dei due terzi delle persone con disabilità intellettive che potrebbero accedere ad un posto di lavoro solo il 10% riesce ad ottenerne uno retribuito.
L’organizzazione ha commentato questi dati come «non sorprendenti», in quanto sembra che il 62% dei cittadini britannici ritenga inadatte al lavoro le persone con disabilità intellettiva. In tal senso Mencap ha anche lanciato una campagna per scardinare questo stigma, denominata La Settimana delle Disabilità Intellettive, svoltasi dal 15 al 21 giugno scorsi.

Secondo l’associazione inglese, la principale causa per cui le persone non riescono ad accedere al mondo del lavoro è appunto il pregiudizio che le aziende mostrano nei confronti di questo tipo di disabilità. Eppure i dati statistici rivelano che un milione e mezzo di persone nel Regno Unito hanno difficoltà di apprendimento derivanti da problemi riscontrati prima, durante o poco dopo la nascita.
La Settimana delle Disabilità Intellettiveche ha toccato numerose città della Gran Bretagna – ha previsto la diffusione di poster e materiale informativo vario, per evidenziare alle aziende le competenze delle persone con disabilità intellettive.

Dame Jo Williams, coordinatrice esecutiva del progetto, ha dichiarato: «Con il giusto supporto e le giuste opportunità, le persone con disabilità intellettiva riuscirebbero a dare il loro contributo nel mondo del lavoro; sfortunatamente in questo momento tali opportunità non ci sono. Noi stiamo cercando di “sfidare” i datori di lavoro a pensare a delle opportunità di inserimento nel proprio organico, per persone con disabilità intellettive, ma per aiutare queste ultime, è essenziale cambiare l’attitudine dell’opinione pubblica nei loro confronti, mostrando a tutti quanto possono offrire».
Dal canto suo, Katie Hart, una delle persone la cui immagine e il cui curriculum compaiono su uno dei poster diffusi, ha riscontrato – nonostante le proprie competenze – grandi difficoltà nel trovare un lavoro, affermando che «i datori di lavoro si spaventano a dare un’opportunità a persone con disabilità intellettive. Se trovassi lavoro, tutto si metterebbe a posto, avrei una routine e mi sentirei più sicura». (Valerio Serafini e Giuliano Giovinazzo)

Il testo originale del quotidiano «The Guardian», intitolato Campaign launched to help people with learning disabilities into work, è disponibile cliccando qui.

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