Era guidata dal suo vicepresidente Francesco Diomede, anche presidente della FINCO (Federazione Italiana Incontinenti), la delegazione della FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) che nei giorni scorsi ha incontrato il sottosegretario con delegata alla Salute Francesca Martini per ribadire e chiarire la propria richiesta relativa all’aggiornamento e adattamento delle disposizioni sulla fornitura delle apparecchiature mediche alle necessità dei malati oncologici cronici. Per completezza va ricordato che il Nomenclatore Tariffario, che contiene l’elenco delle protesi e dei dispositivi medici, è stato aggiornato dal precedente Governo, firmato da Prodi, ma sospeso nell’efficacia dal Governo in carica, in attesa della definizione di un nuovo “Patto sulla Salute” che dovrebbe rivedere anche i LEA (Livelli essenziali dell’assistenza).
Nello specifico, la contestazione delle associazioni aderenti alla FAVO riguardava misure quali il pagamento dei ticket sui dispositivi medici, la mancanza di misure che assicurino una migliore distribuzione di questi ultimi sul territorio, per facilitarne l’accesso a tutti coloro che possono averne bisogno, e il mancato inserimento nel suddetto Nomenclatore di protesi esistenti e altamente innovative.
«Il sottosegretario Martini – fanno sapere in una nota ufficiale dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – ha recepito le istanze delle associazioni, condividendole e impegnandosi a inserire tra i dispositivi medici quelli eliminati e i prodotti innovativi per quanti soffrono di incontinenza urinaria, fecale e stomale. Lo stesso impegno, inoltre, sarà preso per quanto riguarda le protesi mammarie interne ed esterne, l’assestamento della “mammella contro laterale”, il lipofiling (uso delle cellule staminali contro i danni della radioterapia) e il latte gratuito per le donne operate al seno».
«In particolare – ha dichiarato Francesca Martini – metteremo la massima attenzione per quanto riguarda la qualità dei prodotti, cercando di dare garanzie sui materiali di costruzione e sulla provenienza». (C.N.)
La FAVO, Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia
«La FAVO – si legge nel sito della Federazione – nasce nel 2003 a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie. Essa mira a creare sinergie fra le associazioni di volontariato e ad assicurare una rappresentanza istituzionale per il riconoscimento di nuovi bisogni e nuovi diritti.
In particolare, la FAVO si pone come interlocutore delle istituzioni politiche, sindacali e culturali, per affermare nuovi diritti a fronte dei nuovi bisogni dei malati di cancro e contro ogni tipo di discriminazione e sostiene il riconoscimento del ruolo centrale dei malati nella pianificazione e nei processi decisionali da parte delle strutture che erogano assistenza socio-sanitaria. Essa tutela i diritti dei malati di cancro non solo a livello nazionale, ma anche europeo, in sinergia con le associazioni che in Europa lavorano per garantire ai malati di cancro la migliore qualità della vita e la soddisfazione delle loro esigenze e di quelle dei loro familiari, in modo da accrescerne l’influenza sulla definizione delle politiche sanitarie a livello nazionale ed europeo.
Inoltre, la Federazione persegue l’obiettivo di diffondere su tutto il territorio italiano l’applicazione dei trattamenti terapeutici più aggiornati e l’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare e agisce come rete di informazione per facilitare l’accesso ai servizi terapeutici e al sostegno psicologico, ponendo la riabilitazione come intervento prioritario e diritto irrinunciabile, nell’ottica di un globale miglioramento della qualità della vita dei malati di cancro».
Per ulteriori informazioni:
FAVO
Via Barberini 11 – 00187 Roma
Tel. e fax: 06 42012079
numero verde: 800 90 37 89, info@favo.it
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