«Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali. Non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità!» (Michel de Montaigne).
La diversità! Ecco un concetto che ancora oggi viene poco affrontato e che si tende spesso a ignorare, pur trattandosi di una componente intrinseca alla natura dell’uomo. E forse il motivo di questa “ignoranza” è la paura che tale concetto ancora incute.
Ci sono tante forme di diversità, come quella sessuale o religiosa, di cui spesso si sente parlare, ma c’è anche un’altra tipologia sulla quale frequentemente scende invece un velo di silenzio. Si tratta della diversità fisica e psichica, di quella diversità che si cerca sempre di ridefinire: “handicappato”, “disabile”, “diversamente abile” e, infine, “persona con disabilità”.
La disabilità, purtroppo, viene ancora vista come una realtà lontana della quale preoccuparsi solo quando un familiare o un amico, per così dire “vi è dentro”. Inoltre, le “persone comuni” spesso non pensano a distinguere tra le diverse tipologie di disabilità: tutti sono “uguali”, tutti sono disabili e basta!
Tra le varie forme di disabilità vi è quella intellettiva e relazionale e in Italia una delle principali organizzazioni che se ne occupa è l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).
Per quanto poi riguarda il territorio siciliano, in esso sono presenti numerose sedi di tale associazione, che cercano di crescere giorno dopo giorno, tentando soprattutto di diffondere e di far conoscere il concetto di disabilità. Non è però un compito facile, specie quando vi è carenza di aiuto e supporto.
Un passo importante in questo senso avviene ora grazie alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 27 giugno 2008 del Decreto Interministeriale 30 aprile 2008, tramite il quale anche l’ANFFAS ONLUS Sicilia è stata iscritta nell’elenco dei soggetti abilitati a stare in giudizio per la tutela delle persone con disabilità in caso di discriminazione.
Questo, infatti, è certamente un aiuto in più per le famiglie e per le persone con disabilità non in grado di difendersi, un passaggio vissuto con orgoglio dall’ANFFAS Sicilia, con le sue diciotto sedi regionali, perché nella nostra regione c’è ancora tanto da fare, tutti i giorni, per le persone con disabilità e per lottare contro le discriminazioni che le colpiscono.
*Consigliere regionale dell’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).
__________________________________________________________________
Da segnalare che grazie al medesimo provvedimento citato nel testo (il Decreto Interministeriale 30 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 27 giugno 2008, disponibile integralmente cliccando qui, strumento che verrà aggiornato ogni sei mesi e che va a completare la Legge 67/06 sulle Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione, con la conferma o meno della legittimazione ad agire che verrà valutata ogni due anni), anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) è stata accreditata quale associazione legittimata ad agire per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione, oltre ad altre note associazioni diffuse a livello nazionale.
Per la Sicilia segnaliamo pure la presenza del Coordinamento H per i Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana.
Articoli Correlati
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Per un nostro dibattito scientifico «Urge la nostra fondamentale presenza in qualità di studiosi - scrive Claudio Roberti - perché dobbiamo poter dire: “Niente su di Noi senza di Noi", anche in tale ambito». E…