Ovovia: la parola al direttore dei lavori

Continuiamo ad aggiornare i nostri lettori sulle più recenti vicende relative all'imminente apertura del cosiddetto "Ponte di Calatrava" sul Canal Grande di Venezia, che sarà però sostanzialmente inaccessibile alle persone con disabilità, per lo meno nella prima fase. Oggi proponiamo un'intervista ad Ermes Redi, direttore dei lavori per la realizzazione dell'ovovia per conto del Comune di Venezia, vale a dire di quella sorta di cabina che dovrebbe percorrere il dorso della struttura, trasportando carrozzine e persone con ridotta mobilità

Estate 2007: arriva nel Canal Grande di Venezia la struttura principale del nuovo ponteL’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia, Mara Rumiz – della quale abbiamo proposto nei giorni scorsi un’intervista – è in attesa nei prossimi giorni di ricevere una relazione di dettaglio sullo stato delle opere relative alla costruzione dell’ovovia che dovrà trasportare le persone con disabilità lungo la schiena del ponte di Calatrava, il discusso quarto ponte sul Canal Grande di Venezia.
Come abbiamo già scritto, la struttura doveva essere inaugurata con una cerimonia ufficiale alla presenza del presidente della Repubblica, ma, a seguito delle contestazioni in particolar modo da parte di alcuni rappresentanti del monto della disabilità, la Giunta ha deciso di rinunciare all’evento e di aprire il ponte in un giorno come un altro di fine settembre.
Al centro del problema, però, rimane però il motivo della contestazione, legato infatti al ritardo nei lavori per la costruzione dell’ovovia, a causa del quale il ponte inizierà a funzionare in condizioni di inaccessibilità.

La relazione sullo stato dei lavori dell’ovovia verrà consegnata all’assessore Rumiz direttamente dal direttore dei lavori per l’ovovia, l’ingegner Ermes Redi. Ci siamo quindi rivolti a lui, per chiedergli di anticiparci i contenuti della relazione.
Innanzitutto gli abbiamo chiesto se sia in grado di darci una previsione sulla tempistica. «Non è facile esporsi con una data certa – ci ha risposto – ma ritengo ragionevole ipotizzare che l’ovovia potrà essere funzionante a partire dal prossimo mese di novembre. In questo momento stiamo affrontando dei problemi tecnici con l’impresa di costruzione e bisogna anche tenere conto che gli imprevisti ci sono sempre in questo tipo di lavori, tanto più che l’ovovia è un prototipo».

In questo momento a che punto sono i lavori?
«Sono state eseguite le opere civili e ora è in atto la realizzazione di quelle elettromeccaniche. Sono in costruzione gli attacchi e le rotaie. A giorni ne è attesa l’installazione. L’ossatura della cabina è già pronta e anche il suo rivestimento. Sono in approvvigionamento, poi, i motori, mentre i binari di scorrimento devono venire agganciati alle piastre già attaccate lungo la schiena del ponte (e visibili guardando l’opera dalla parte del pontile dell’ACTV). La fase delicata sarà quella del montaggio perché l’allineamento è importante e occorre compiere una serie di operazioni per ottenerlo».

Qual era il costo iniziale dell’opera e quale quello ipotizzato in questo momento?
«Al momento non ci sono variazioni rispetto alla previsione iniziale, di circa 800.000 euro per il costo dei lavoro (più 250.000 euro di spese tecniche). L’impresa ci ha chiesto un aumento dei costi che però al momento non abbiamo riconosciuto e siamo in discussione con loro su questo punto». (Barbara Pianca)

Sulla vicenda segnaliamo anche, sempre nel nostro sito, il testo intitolato Quel ponte è un’opera incompleta, disponibile cliccando qui.
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