«In meno di dieci giorni si è verificato per la seconda volta il non funzionamento del servizio assistenza disabili all’Aeroporto di Roma Fiumicino. Diciamo dunque che dal 18 agosto a oggi il 100% delle volte che ho viaggiato in aereo all’Aeroporto di Roma Fiumicino l’assistenza non ha funzionato!».
Così il nostro lettore Marco Vianello ci racconta le sue peripezie dei giorni scorsi che fanno riflettere non poco, dopo l’entrata ufficiale in vigore, il 26 luglio scorso, del nuovo Regolamento Europeo CE 1107/06 sui Diritti delle Persone con Mobilità Ridotta nei Viaggi Aerei, presentato il 17 luglio proprio a Fiumicino, con una conferenza stampa cui abbiamo dato ampio spazio (si veda il testo disponibile cliccando qui).
Ciò che lascia poi ulteriormente perplessi è quanto segnala ancora Vianello, ovvero di non avere avuto alcuna risposta alla sua prima segnalazione di disservizio del 18 agosto, resa nota tra gli altri anche alla Società AdR (Aeroporti di Roma) e soprattutto all’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), ovvero all’organismo responsabile per il nostro Paese dell’applicazione del Regolamento.
«Poi – continua Vianello – un analogo disservizio l’ho dovuto subire il 27 agosto, dopo un volo di ritorno da Stoccolma della compagnia Sterling. Questa volta l’assistenza è arrivata con circa quaranta minuti di ritardo e quindi io per primo, ma a seguire anche il personale di bordo, quello preposto alla pulizia dell’aereo e altri, siamo rimasti bloccati per quaranta minuti sul velivolo. Ancora una volta il personale di bordo ha ribadito che questo malfunzionamento è una costante a Fiumicino».
Vale la pena a questo punto riprendere quanto aveva dichiarato durante la citata conferenza stampa del 17 luglio Fabrizio Palenzona, presidente di AdR (Aeroporti di Roma), il quale, per l’occasione, aveva sottolineato la grande voglia di collaborare e «di pagare anche le sanzioni, se qualche volta non saremo in grado di fare il nostro dovere».
«Sappiamo – aveva aggiunto Palenzona – di avere un’infrastruttura che ha ormai “una certa età” e che quindi non è nata con la sensibilità dovuta, che a quel tempo non c’era. Siamo dunque impegnati a fare il meglio per gli Aeroporti di Roma, per la città di Roma e per la nostra Nazione, ma all’Europa, al Governo, all’ENAC e agli Enti Locali chiediamo collaborazione perché vogliamo presentare a breve un grande progetto che sia all’altezza delle esigenze dell’Europa e del nostro Paese che lo merita».
Parole che non dimentichiamo e che attendiamo quanto prima al vaglio delle concrete applicazioni, collaborando anche noi – per quanto di nostra competenza – nel dare evidenza a situazioni come quelle vissute da Marco Vianello, proprio per far sì che ad esse si ponga rimedio e che in futuro non debbano più verificarsi, superando tutti quei problemi che continuano ancora a pesare sui cittadini con disabilità.
Concetti, per altro, già bene evidenziati il 17 luglio anche dal presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri, il quale aveva dichiarato: «Sappiamo degli sforzi prodotti all’Aeroporto di Fiumicino e conosciamo anche i risultati prodotti. Chiaramente l’essersi affidati a molti diversi handler [gli handler sono i gestori dei servizi aeroportuali, N.d.R.] per costruire una società unica ha creato problemi, anche perché l’Aeroporto di Roma è uno scalo di una certa importanza, oltretutto frequentato molto spesso da esponenti delle associazioni di persone con disabilità che – non si può nascondere – anche recentemente hanno vissuto situazioni di disagio».
Le parole e gli impegni verbali sono quindi importanti, ma in questo momento non possiamo non dare spazio allo “sfogo” di Marco Vianello, che si chiede: «Ma che razza di figura facciamo come città nei confronti del resto del mondo? E quando parlo di resto del mondo intendo tutto il mondo, senza pensare a Paesi avanzati come la Svezia, ma anche a realtà che vengono definite “in via di sviluppo”, come la Tunisia, Mauritius o le Seychelles, dove l’assistenza alle persone con disabilità negli aeroporti è nettamente superiore a quella di Roma Fiumicino».
Non vogliamo certo contraddire quanto scritto dal nostro lettore, ma potremmo portare (purtroppo) le testimonianze di disservizi e problemi verificatisi anche in altri Paesi europei. Preferiamo invece mantenere ben ferma la sua testimonianza, come punto di riferimento per il grande lavoro che ancora resta da fare – soprattutto coinvolgendo gli aeroporti e le varie compagnie aeree – ai fini di una corretta applicazione di quel documento fondamentale che è il Regolamento approvato nel 2006 dalla Commissione Europea. (Stefano Borgato)
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