Confermati i risultati di Atene*

Le diciotto medaglie conquistate infatti alle Paralimpiadi di Pechino dalla squadra azzurra (quattro ori, sette argenti e sette bronzi) ricalcano il risultato di quattro anni fa, superando anche le attese del Comitato Italiano Paralimpico. Tanti altri Paesi europei, però, hanno fatto di più, a conferma che il movimento italiano dello sport con disabilità può ancora avere ampi margini di crescita. Frattanto la Cina - come previsto - trionfa anche nei Giochi Paralimpici, con più di duecento medaglie conquistate

Il ciclista lecchese Fabio Triboli ha conquistato a Pechino un oro e due bronziHa aperto Fabio Triboli, ha chiuso Andrea Pellegrini: in mezzo a loro – unici medagliati ad Atene 2004 capaci di risalire sul podio quattro anni dopo – tanti nomi nuovi del movimento paralimpico italiano.
Si sono dunque conclusi a Pechino i tredicesimi Giochi Paralimpici Estivi riservati alle persone con disabilità e gli azzurri tornano a casa con un bottino complessivo di diciotto medaglie (quattro ori, sette argenti e sette bronzi), prestazione che ricalca sostanzialmente quella di quattro anni fa, quando sotto l’Olimpo di Atene arrivò una medaglia in più, con quattro ori, otto argenti e sette bronzi.
Per l’intero movimento dello sport per persone con disabilità, un risultato soddisfacente: alla vigilia delle gare, infatti, il presidente del CIP (Comitato italiano paralimpico) Luca Pancalli aveva indicato in quindici medaglie l’obiettivo da raggiungere, limite non solo agganciato, ma anche superato, sebbene resti vero che fra i Paesi europei paragonabili all’Italia, il nostro è quello che ha fatto segnare i peggiori risultati: Spagna, Germania e Francia superano tutte le cinquanta medaglie e anche Ucraina, Repubblica Ceca, Polonia e Grecia sopravanzano l’Italia più o meno nettamente.
Una conferma, questa, del fatto che nel nostro Paese la pratica sportiva delle persone con disabilità ha ancora notevoli spazi di crescita e i risultati agonistici ricalcano la difficoltà più generale di inserimento dei disabili negli spazi della nostra società.

Per gli azzurri, il grande personaggio dei Giochi di Pechino è stato senza dubbio il lecchese Fabio Triboli, già argento e bronzo ad Atene 2004: infatti, il ciclista azzurro ha infilato una fantastica tripletta andando a medaglia in tutte le competizioni alle quali ha partecipato, conquistando cioè un oro nella gara su strada e due bronzi nella cronometro su strada e nell’inseguimento su pista.
Fra le azzurre, invece, copertina a Cecilia Camellini, la giovanissima del gruppo, appena sedici anni e due straordinari argenti nella difficilissima vasca del nuoto: al secondo posto nei 100 stile libero per non vedenti, si deve aggiungere anche quello nei 50 stile della stessa categoria, la gara in assoluto più preziosa per l’Italia, capace di portare Maria Poiani Panigati all’oro con annesso record del mondo e la Camellini, appunto, all’argento.

Da sinistra Cecilia Camellini e Maria Poiani Panigati, argento e oro a Pechino nel nuotoCon due medaglie al collo, poi – una individuale, l’altra a squadre – tornano a casa anche alcuni atleti delle formazioni di tennistavolo e di tiro con l’arco: Marco Vitale aggiunge all’argento di arco ricurvo il bronzo a squadre conquistato con Oscar De Pellegrin e Mario Esposito; Pamela Pezzutto abbina all’argento nell’individuale femminile di tennistavolo un’altra medaglia dello stesso metallo conquistata con le compagne Michela Brunelli, Federica Cudia e Clara Podda. E anche quest’ultima – veterana delle Paralimpiadi – accompagna l’argento a squadre con la gioia di una medaglia individuale: il bronzo ottenuto nella gara singola proprio dietro la Pezzutto.
Per il resto, brillano i trionfi di Paolo Viganò nell’inseguimento di categoria LC4 nel ciclismo su pista e del “quattro con” di canottaggio, con i sorrisi di Paola Protopapa, Luca Agoletto, Daniele Signore, Graziana Saccocci e del timoniere Alessandro Franzetti.
Argento di rilievo anche per Vittorio Podestà nell’handbike di ciclismo e per Alberto Simonelli nel compound di tiro con l’arco. Gli altri bronzi sono stati vinti da Giorgio Farroni nel ciclismo su strada, da Walter Endrizzi nella maratona e da quell’Alberto Pellegrini che – dopo l’oro di Atene – ha regalato all’Italia l’ultima medaglia con il bronzo nella sciabola.

A livello generale, infine, per i primi posti i risultati hanno sostanzialmente ricalcato quelli delle Olimpiadi di agosto, in quanto oltre duecento medaglie (ottantasette d’oro) sono andate alla Cina, che ha letteralmente “doppiato” inglesi e statunitensi.
Al quarto posto del medagliere l’Ucraina, vera e propria rivelazione, seguita da Australia e Sudafrica. Come già accennato, sia la Spagna che la Germania e la Francia si sono piazzate davanti all’Italia, che ha chiuso al ventottesimo posto.

*Testo già pubblicato dal portale SuperAbile, con il titolo Pechino 2008, si chiudono i Giochi. Gli azzurri tornano a casa con 18 medaglie e qui ripreso (e integrato) per gentile concessione.

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