Ipovedenti, non vedenti, persone in convalescenza o con dislessia oppure – più semplicemente – ragazzi poco inclini alla lettura: è in particolare a loro che si rivolge il nuovo progetto editoriale attivo in internet da qualche giorno e denominato UNICA – Biblioteca Universale Integrata, che propone una selezione di romanzi disponibili in versione cartacea (edizioni a grandi caratteri) o digitale (formato PDF)
Sono ancora milioni i bambini vittime di violenza nel mondo, che subiscono maltrattamenti in casa, negli istituti o a scuola, da quelle stesse persone che dovrebbero prendersi cura di loro. Tra tali violenze rientrano anche le punizioni corporali, fenomeno troppo spesso sottovalutato, vietato in molti Paesi europei e dichiarato illegittimo dalla Corte di Cassazione anche in Italia, non però tramite un adeguamento normativo. Se ne parlerà il 20 ottobre a Roma, nel corso di un seminario voluto da Save the Children Italia, basato su uno studio prodotto qualche tempo fa dalle Nazioni Unite
Si può definire come “una risposta culturale ad un bisogno” la giornata di studio prevista per il 20 ottobre a Pordenone – a cura della Fondazione Bambini e Autismo – sul tema “Sesso e affetti nella disabilità mentale”, una questione di cui si parla assai poco. In serata verrà anche proiettato il film “Lars e una ragazza tutta sua”, seguito da un dibattito alla maniera dei vecchi cineforum
Non appare certo incisivo il contributo di organizzazioni internazionali come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) o l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), per imporre a tutti i Paesi del mondo gli stessi canoni di sicurezza alimentare e per agire sui governi per contrastare con ogni mezzo gli odiosi reati contro la salute pubblica. Una considerazione che trova conferma anche in questi giorni, con la scoperta nel nostro Paese di latte contaminato e di altre scorte alimentari sospette, provenienti dalla Cina
La vicenda vissuta recentemente dall’atleta Oscar Pistorius e le sue difficoltà ad essere ammesso alle Olimpiadi insieme ai colleghi “normodotati”, segnala un problema ormai ineludibile, vale a dire gli stessi limiti dell’attuale definizione dei criteri per i quali considerare un atleta come “disabile”. Lo sostengono gli organizzatori di un interessante convegno che si terrà il 20 ottobre all’Università di Roma Tor Vergata
Cosa si può pensare di chi esprime in forma anonima la sua rabbia nei confronti di una famiglia con disabilità che decide di non subire e denuncia l’accaduto alla Procura della Repubblica? Pura ignoranza “condominiale” o anche qualcosa di più complesso e un clima che rischia di dare più forza proprio a chi intende esprimersi solo in quei modi?
