Secondo l’Auser questa è «macelleria sociale»!

Di fronte ai pesanti tagli che riguarderanno il Fondo Sociale Nazionale e quello Sanitario e in vista di altri provvedimenti che si ripercuoteranno soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione, appare esagerato parlare di "macelleria sociale"? L'Auser/RisorsAnziani ritiene di no e chiede che il Governo ascolti le associazioni di volontariato e del Terzo Settore, che danno voce a chi non riesce a farsi sentire

Disegno con forbice che taglia una busta con del denaro«In questa settimana – si scrive in una nota di Auser/RisorsAnziani, la principale organizzazione italiana impegnata nel settore della terza età – si è molto parlato, e si continua a parlare, di crisi finanziaria, di tensioni politiche legate ai temi ambientali e di scontri tra maggioranza e opposizione sulle nomine alla Corte Costituzionale e alla Commissione di Vigilanza RAI. Argomenti di rilevante interesse mediatico che oscurano però l’attenzione su quanto sta accadendo nella discussione parlamentare relativa alla Legge Finanziaria per l’anno 2009 e per il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011».

Secondo l’Auser, infatti, in quella sede si sta verificando «un vero e proprio attacco allo Stato Sociale di questo Paese i cui effetti ricadranno sulla qualità della vita dei cittadini, con particolare riferimento alle fasce più deboli della popolazione e con conseguenze gravissime sul lavoro di tante professioni impegnate nel lavoro sociale».
Ampio l’elenco riportato nella nota. Si va infatti da «una sottostima del Fondo Sanitario Nazionale di almeno 7 miliardi di euro» ad «un taglio rilevante ai Livelli Essenziali di Assistenza (29 milioni di euro in meno)». Ricordando poi la «riduzione di circa il 40% del Fondo Sociale Nazionale, con tagli alla protezione sociale, alle garanzie dei diritti dei cittadini, alla voce Sostegno alla famiglia e alla promozione dei diritti e delle pari opportunità».

«Colpisce – secondo l’Auser – anche l’assenza di un intervento a favore della non autosufficienza che rimane ancora una voce inascoltata di milioni di cittadini e di famiglie che da tempo richiedono interventi adeguati attraverso una legge quadro nazionale».
«Di fronte a questo scempio – conclude la nota – è scorretto parlare di “macelleria sociale”? Riteniamo proprio di no e avvertiamo l’esigenza che questo governo ascolti la voce di chi non riesce a farsi sentire; senta quindi le associazioni di volontariato e del Terzo Settore, per correggere una rotta che, se confermata, rischia di trascinare il nostro Paese verso l’egoismo e l’inciviltà. (S.B.)

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