Quei criteri della CAI del tutto inaccettabili
Non è nemmeno la palese violazione delle norme nazionali e internazionali l’aspetto più sconcertante e inaccettabile dei criteri di riassunzione proposti dalla CAI (Compagnia Aerea Italiana), che discriminano apertamente le persone con disabilità e i loro familiari, quanto l’idea stessa – ancora sin troppo diffusa nel mondo imprenditoriale – dell’improduttività di una persona con disabilità, idea fondata su un modello medico ormai superato. Una lettera aperta di Pietro Barbieri, presidente della FISH, al presidente della CAI Roberto Colaninno