«Pagare il giusto»: il percorso continua

Sembra una battaglia senza fine quella per far sì che i criteri di partecipazione alle spese per servizi di carattere sociale e sociosanitario facciano riferimento esclusivamente al reddito della persona che ne ha diritto e non a quello del suo nucleo familiare. Ma le sentenze continuano inequivocabilmente a dare ragione ai cittadini con disabilità, contro le pretese di molti Enti Locali, com’è recentemente accaduto per un nuovo provvedimento del TAR della Lombardia

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Forse provengono da Saturno?

Continuano a far discutere le affermazioni del neonatologo Gianfranco Vazzoler, pronunciate durante un recente convegno a Firenze, secondo il quale «è persona solo chi ha senso morale, autocoscienza e razionalità». A contestarle duramente è oggi il “Gruppo Genitori Tosti in Tutti i Posti”, formato da genitori di persone con disabilità, molte delle quali con grave ritardo mentale. È quasi superfluo ricordare che le nostre pagine sono aperte, ovviamente, anche al destinatario del presente intervento

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Aspetti della vita con la spina bifida

Aggiornamenti medico-scientifici, ma anche una giornata in cui si tratteranno temi delicati e profondi come quelli legati al corpo e alla sessualità: si terrà a Rovigo, l’8 e il 9 novembre, l’Incontro Nazionale per famiglie e persone affette da spina bifida, malformazione congenita del midollo spinale, dovuta alla mancata chiusura del tubo neurale durante il primo mese di vita intrauterina, che colpisce circa un neonato ogni 1.500

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Thalidomide: i sopravvissuti raccontano

Un convegno pubblico ad Andria, in provincia di Bari, è la nuova iniziativa di TAI ONLUS (Associazione Thalidomidici Italiani), organizzazione che intende soprattutto creare una risposta alla carenza culturale e informativa sul problema legato alla thalidomide, sostanza che circa cinquant’anni fa causò la nascita di circa 20.000 bambini malformati, solamente nel nostro Paese

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Anche Google a giudizio per quel filmato

Concorso in diffamazione e violazione della privacy: queste le accuse di cui dovrà rispondere il celebre motore di ricerca, in riferimento al “fattaccio” che circa due anni fa aveva visto circolare nel web il filmato di un ragazzo con disabilità sbeffeggiato e picchiato in un’aula scolastica. «Un precedente preoccupante», secondo i manager di Google

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