«Mesi di lavoro, duecentotrenta chili di materiale, migliaia di tessere colorate in vetro, l’impegno e la creatività di due maestri mosaicisti, otto persone autistiche e un’équipe di psicologi ed educatori specializzati in autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo: questi gli ingredienti per la creazione di un’opera musiva di ben 15 metri quadri, che porta la firma del celebre realizzatore di immagini Francesco Tullio Altan, creatore tra l’altro della Pimpa, la simpatica e arguta cagnolina bianca a pois rossi».
Così, nell’ottobre del 2006, avevamo presentato – all’atto della sua inaugurazione nel Parco di San Valentino a Pordenone – il Mosaico della Pace, opera realizzata presso l’Officina dell’Arte, centro diurno lavorativo per persone autistiche adulte che fa parte della rete di servizi specialistici per l’autismo della Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone. E non a caso avevamo parlato anche di «indelebile messaggio di pace e integrazione» (se ne legga sia cliccando qui che qui).
Non è certamente elegante “autocitarsi”, ma l’abbiamo voluto ugualmente fare, dopo avere ricevuto nei giorni scorsi un messaggio da Cinzia Raffin, presidente della Fondazione Bambini e Autismo, la quale ci ha scritto: «Ogni tanto qualcuno mi ferma per la strada per dirmi ancora, a distanza di tempo, quanto bello sia il Mosaico della Pace che realizzammo qualche anno fa a Pordenone e che si trova nel Parco di San Valentino. Anzi, mi dicono che i bambini ci giocano e che quell’idea di Altan di armonizzare il monumento che rappresenta la Pimpa e compagni con il parco funziona. Di contro vediamo come, in questi giorni, le tracce delle scorrerie di qualcuno che ha tra l’altro lanciato bottiglie di birra contro l’opera, abbia messo a dura prova le tessere policrome».
“È evidente – continua Raffin – che il mosaico non è un tirassegno e tuttavia, noia, ignoranza e maleducazione sono gli ingredienti per queste bravate».
Che fare, allora, per preservare quest’opera ritenuta dai più come un valore prezioso e non solo a Pordenone? Secondo la presidente della Fondazione Bambini e Autismo, oltre a riparare i danni, ci si può affidare proprio ai bambini e ai ragazzi che avevano anch’essi partecipato alla realizzazione.
«Cercheremo di rimediare alle “ferite” al mosaico – afferma infatti Raffin – ma oltre a questo possiamo fare anche qualche cosa di più. Il Mosaico della Pace è stato fatto all’Officina dell’Arte, il nostro centro lavorativo per persone con autismo adulte, con il concorso di molti bambini delle scuole elementari e medie. A questi bambini, che frequentano quotidianamente il Parco, affidiamo dunque il “loro” monumento affinché ne abbiano cura e lo tutelino dalle insidie di coloro i quali attraverso la distruzione cercano di vendicarsi di una vita che evidentemente non li soddisfa». (S.B.)
tel. 0434 29187, presidenza@bambinieautismo.org.
Articoli Correlati
- Altan, l'autismo e il Mosaico della Pace Parla di pace ai bambini il grande mosaico progettato da Francesco Tullio Altan, che verrà inaugurato il 30 settembre a Pordenone, ma è un'opera importante anche perché è stata realizzata…
- La Pimpa a fianco dei bambini e delle bambine con autismo Basata su tre cartoni animati della Pimpa - la celebre cagnolina a pois creata dalla penna magica di Altan - una app è stata sviluppata per fornire uno strumento di…
- I corsi di mosaico dell'Officina dell'Arte (e la Pimpa si rimette in forma!) È ormai imminente, anche quest'anno, l'avvio dei tradizionali corsi estivi di mosaico promossi a Pordenone dall'Officina dell'Arte, il laboratorio che fa parte della rete di servizi della Fondazione Bambini e…