Il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) – voce di più di 50 milioni di cittadini europei con disabilità – chiede al Consiglio Europeo, alla Commissione, al Parlamento, a tutte le istituzioni continentali e ai vari Governi degli Stati Membri di garantire che le persone con disabilità e le loro famiglie non paghino per questa crisi economica mondiale con la riduzione dei loro redditi, delle indennità e delle opportunità di lavoro, così come con la diminuzione del sostegno alle organizzazioni che all’EDF fanno riferimento.
La presente crisi, infatti, è stata causata da prestiti irresponsabili e dall’inaccettabile negligenza da parte dei responsabili delle istituzioni finanziare e degli organismi di controllo mondiali.
La risposta dei Governi alla “stretta creditizia” è stata quella di mettere a disposizione delle banche risorse finanziarie per evitarne il dissesto, ma poiché questa mancanza di fiducia alimenta la crisi economica di tutto il sistema, è fondamentale che le persone in stato di povertà, gli anziani, le persone con disabilità e le loro famiglie non paghino per questa crisi.
Noi, che già da prima della crisi vivevamo in condizioni precarie, chiediamo un approccio che stimoli l’economia, aumentando gli investimenti per infrastrutture accessibili, indennità e sgravi fiscali, consentendo a questi gruppi di cittadini di poter acquistare beni e servizi e migliorando così la loro situazione economica.
Il mondo – attraverso la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – ha da poco riconosciuto la necessità urgente di estendere le garanzie legislative internazionali anche alle persone con disabilità. La società non può dunque permettersi di diminuire i suoi obblighi di tutela verso tutti i diritti umani, che comprendono anche il diritto al lavoro e al rispetto della vita familiare.
Tradizionalmente le persone con disabilità sono considerate forza lavoro di riserva, ovvero gli ultimi ad essere assunti e i primi ad essere licenziati, ritenuti come dei “costi” in tempi di crisi economica.
Le persone con disabilità, le loro famiglie, i disoccupati e quanti vivono in situazioni di povertà non possono diventare il capro espiatorio di una crisi che non è stata causata da loro. Già in alcuni paesi, quali l’Irlanda, l’Ungheria, la Svezia e l’Italia, il peggioramento della situazione economica ha provocato tentativi di riduzione delle prestazioni sociali.
La lezione che questa crisi sta insegnando – il valore dell’investimento sul capitale umano – è molto più importante degli investimenti speculativi e va a vantaggio di tutta la società, rafforzando la sua capacità di resistere ai cambiamenti che le crisi portano.
Se il divario tra le persone in situazioni di difficoltà e quelle ricche si allarga, i costi a carico della società saranno di più lunga durata. L’EDF vuole assicurarsi che l’uguaglianza e i diritti delle persone con disabilità siano in primo piano nell’agenda politica delle prossime Elezioni Europee.
Infine, la politica dei tagli e della disoccupazione di massa svilupperà un terreno fertile per la violenza e i crimini basati sull'”odio” contro queste fasce di cittadini, compromettendo la solidarietà e producendo atteggiamenti pericolosi per la democrazia.
Ci appelliamo perciò a quanti hanno potere decisionale in politica e in economia di fare tutto il possibile per assicurare che le persone con disabilità e quanti vivono in condizioni di povertà siano trattati equamente e che il loro benessere economico venga assicurato attraverso misure appropriate.
Oggi è tempo di azioni forti affinché l’obiettivo dell’Anno Europeo per la Lotta alla Povertà del 2010 mantenga le persone con disabilità e gli altri gruppi vulnerabili al centro delle sue azioni.
*L’EDF (European Disability Forum) – vale a dire il Forum Europeo sulla Disabilità – è un'”organizzazione ombrello” che rappresenta circa 50 milioni di persone con disabilità in Europa, tramite numerose organizzazioni che se ne occupano.
La presente nota ufficiale è stata prodotta a Parigi il 16 novembre, in inglese e francese (versioni disponibili nel sito dell’EDF, cliccando qui).
La traduzione italiana per Superando.it è stata curata da Luisella Bosisio Fazzi.