Sembra dunque che questa volta l’esame da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di Legge di ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità sia imminente e che l’iter bruscamente interrotto all’inizio di quest’anno con la caduta del Governo Prodi possa ripartire.
«Già venerdì 28 novembre – aveva dichiarato infatti nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute Francesca Martini – o immediatamente dopo, il Consiglio dei Ministri dovrebbe esaminare il testo e sono certa che l’approvazione del Disegno di Legge avverrà entro la fine dell’anno».
Chiaramente, per arrivare all’effettiva ratifica, il Disegno di Legge stesso dovrà poi passare all’esame del Parlamento, ma tutti – a partire dal presidente della Camera Gianfranco Fini – auspicano che i tempi siano estremamente rapidi.
Sono quarantuno, finora, i Paesi che hanno ratificato il trattato approvato nel dicembre del 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, del quale negli anni scorsi il nostro sito ha seguito quasi passo dopo passo l’elaborazione, anche con reportage esclusivi degli “addetti ai lavori” presenti a New York.
In tale elenco – che riproponiamo in calce al presente testo – prevalgono nettamente i Paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia, mentre sono ancora solo sei gli Stati europei (Austria, Croazia, San Marino, Slovenia, Spagna e Ungheria).
L’Italia – com’è noto – era “partita bene”, essendo stata tra i primi a sottoscrivere la Convenzione, il 30 marzo del 2007, ad opera dell’allora ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, affiancato per l’occasione da Giampiero Griffo, componente del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International).
Poi, come già ricordato, il blocco dell’iter all’inizio di quest’anno, con un ritardo che ha portato anche all’esclusione del nostro Paese – almeno per il momento – dal Comitato ONU di esperti che si occuperà di monitorare su scala internazionale l’attuazione dei princìpi contenuti nella Convenzione stessa e quindi la sua corretta e adeguata implementazione (se ne legga, in questo sito, al testo intitolato Già al lavoro il Comitato per la Convenzione, disponibile cliccando qui).
Attendiamo dunque con fiducia i fatti concreti, sperando che realmente il Disegno di Legge di ratifica possa imboccare la strada giusta, proprio nei giorni che coincidono con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre (della quale si può leggere, in questo sito, il testo intitolato Dignità e Giustizia per Tutti Noi, disponibile cliccando qui).
C’è per altro un ulteriore passaggio – necessariamente successivo alla ratifica – del quale si è parlato in questi giorni. Infatti, dopo che il Parlamento avrà dato il via libera definitivo, l’Italia dovrà a sua volta dotarsi di una struttura che si occupi di promuovere, tutelare e monitorare l’applicazione del trattato.
Di questo ha parlato nei giorni scorsi il direttore generale per l’Inclusione e i Diritti Sociali e la Responsabilità Sociale delle Imprese (CSR) del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Raffaele Tangorra, affermando che «subito dopo la ratifica verrà formato un Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità, che troverà una collocazione istituzionale anche alla partecipazione delle associazioni rappresentative delle persone disabili alle decisioni del Governo, del Parlamento e degli Enti Locali sulle materie di loro interesse».
A tale organismo, secondo quanto dichiarato da Tangorra, parteciperanno i singoli Ministeri toccati dall’attuazione delle norme previste dalla Convenzione, le Regioni e tutte le autonomie locali, oltre agli enti preposti all’erogazione dei trattamenti economici, a partire dall’INPS e a quelli impegnati nella redazione di materiale statistico sulla disabilità, come l’Istat. Insieme a loro le parti sociali, esperti, rappresentanti del Terzo Settore e le organizzazioni di persone con disabilità.
«In tal modo – ha spiegato ancora il direttore generale – proseguirà quel percorso partecipato che è stata una caratteristica fondamentale del negoziato che ha portato alla redazione della Convenzione».
L’Osservatorio dovrà infine occuparsi anche del compito previsto all’articolo 35 del trattato, vale a dire la redazione di un rapporto dettagliato sulle misure prese per rendere efficaci gli obblighi sanciti dal trattato stesso e sui progressi conseguiti (il primo da presentare entro due anni dalla ratifica, successivamente ogni quattro anni).
«Il nuovo organismo – ha concluso Tangorra – sarà investito anche della responsabilità di redigere la Relazione al Parlamento sull’attuazione della Legge quadro 104/92, obbligo finora assolto dal Governo».
Per tutto ciò – particolare non certo secondario – è stato anche pubblicamente detto che l’Osservatorio sarà fornito di un’adeguata dotazione finanziaria.
Alle azioni effettive dei prossimi mesi spetterà di confermare la bontà di queste dichiarazioni, che al momento non possiamo guardare che con grande soddisfazione. (S.B.)
– Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008)
Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consentirà al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratficarlo sono stati finora i seguenti 25 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008).