Sport terapia e recupero delle persone con lesioni midollari

Un convegno organizzato per il 19 dicembre a Verona, dalla Facoltà di Scienze Motorie dell'Università e dal Club Subacqueo Scaligero, per promuovere una vera sinergia tra le istituzioni e il provato sociale, allo scopo del miglior reinserimento possibile delle persone con lesioni midollari, anche attraverso la sport terapia

Ci sarà anche Carlo Piccoli, medaglia di bronzo del nuoto alle Paralimpiadi di Atene del 2004, al Convegno di VeronaÈ organizzato dalla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona e dal Club Subacqueo Scaligero il convegno Sport Terapia: una risorsa per il miglior recupero funzionale della persona con lesione midollare, che si terrà venerdì 19 dicembre (ore 9-13), presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona, con l’obiettivo di promuovere una vera sinergia tra istituzioni e privato sociale, per il miglior reinserimento della persona con lesione midollare.

Lo stimolo al confronto è stato offerto dal palcoscenico delle eccellenze della performance sportiva delle Paralimpiadi svoltesi in settembre a Pechino e dalla consolidata collaborazione tra l’INAIL e il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) che «vede – come si può leggere nella Convenzione Attuativa Sport-Disabilità-Recupero, sottoscritta dai due enti – la pratica sportiva e l’avviamento allo sport come strumento imprescindibile per un ottimale recupero psicofisico delle persone trattate nell’ambito di progetti protesico-riabilitativi personalizzati». Grazie a tale apposita convenzione, i due enti hanno infatti stabilito di assumere «reciproci impegni per il sostegno della pratica sportiva, la promozione e la diffusione della cultura sportiva quale strumento attivo di reinserimento sociale e lavorativo delle persone disabili, con particolare riguardo ai disabili da lavoro».

«Paradigma di riferimento per il convegno del 19 dicembre – spiegano gli organizzatori – è il documento per la consultazione pubblica del ministro Sacconi La vita buona nella società attiva. Libro Verde sul futuro del modello sociale, proposta che intravede il futuro del modello sociale nella prospettiva appunto della “vita buona nella società attiva”, invitando attori istituzionali, politici e sociali a interrogarsi sia sugli aspetti economici (derivanti da disfunzioni, sprechi e costi del modello attuale), e in particolar modo su quelli progettuali e culturali che dovrebbero guidarne la transizione verso un nuovo modello fondato sul binomio opportunità-responsabilità. Rilevante in tal senso è l’affermazione contenuta nel Libro Verde, ove si parla di “un Welfare delle opportunità che si rivolge alla persona nella sua integralità, capace di rafforzarne la continua autosufficienza perché interviene in anticipo con un’offerta personalizzata e differenziata, stimolando comportamenti e stili di vita responsabili, condotte utili a sé e agli altri”».Il noto velista con disabilità Andrea Stella - in questa immagine con Oscar Pistorius - parteciperà alla tavola rotonda conclusiva del Convegno di Verona

Secondo questa visione, dunque, il futuro della sport terapia è quello di promuovere l’empowerment (“accrescimento dell’autoconsapevolezza”) della persona attraverso l’acquisizione dell’indipendenza nelle attività della vita quotidiana e l’inclusione sociale promossa dalla stessa sport terapia in un processo che parte dalla fase riabilitativa e si dirige verso quella agonistica o amatoriale. Fondamentale, quindi, è il processo di responsabilizzazione che da “oggetto di cure” porta il paziente a diventare “soggetto attivo” nel perseguimento della qualità della vita, partecipando personalmente alla prevenzione e adottando stili di vita attivi.
«In questa prospettiva di evoluzione culturale e progettuale degli interventi socio-sanitari guidati dai princìpi dell’economicità, dell’opportunità e della responsabilità – continuano gli organizzatori del convegno – è strategico individuare i possibili elementi di cerniera fra i servizi sanitari e quelli sociali. Sport terapia, così come le più attuali tecniche di teleriabilitazione, possono essere strumenti fondamentali per favorire il progressivo trasferimento del sostegno al recupero post-traumatico dall’ospedale al territorio. Questo incontro potrà dunque aiutarci a definire il futuro della sport terapia, evidenziando l’opportunità di creare un ambito professionale specifico per fare agire le differenti figure che fanno parte del complesso processo che ruota attorno al percorso di ritorno all’indipendenza nella vita di relazione».

All’appuntamento interverranno, in veste di relatori o moderatori, Sergio Aito, direttore dell’Unità Spinale dell’Ospedale di Careggi a Firenze; Marco Bernardi, direttore scientifico del CIP; Massimo Carboni del Club Subacqueo Scaligero di Verona; Claudio Carta, presidente del Comitato Regionale Veneto CIP; Feliciana Cortese, direttore del Dipartimento Funzionale di Riabilitazione dell’Azienda ULSS 6 di Vicenza; Donatella Donati, responsabile del Centro Regionale di Attività Motore Sportive Adattate nella Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona; Antonio Fiaschi, direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione dell’ateneo scaligero; Carlo Morandi, preside della Facoltà di Scienze Motorie nella medesima università; Pietro Paone, direttore regionale dell’INAIL Veneto; Carlo Piccoli, bronzo paralimpico nel nuoto ad Atene 2004; Lorenzo Roata, giornalista sportivo; Federico Schena della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona; Andrea Stella, velista con disabilità, ideatore dello “Spirito di Stella”, il primo catamarano al mondo accessibile. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Donatella Donati, tel. 045 8425169-8-4, sporterapia@motorie.univr.it.
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