Piccolo promemoria per il trasporto in auto di persone con disabilità

di Giorgio Genta*
Un serio incidente stradale che ha coinvolto la famiglia di un nostro collaboratore - risoltosi fortunatamente senza danni troppo gravi - fornisce lo spunto allo stesso protagonista dell'accaduto, per alcune riflessioni sulla prevenzione del rischio nel trasporto delle persone con disabilità

Persona con disabilità sale in un'autoIl fatto di essere stati coinvolti in un terribile incidente automobilistico in autostrada (un violento tamponamento a catena causato da abbagliamento), evento fortunatamente risoltosi con minimi danni fisici per la persona con disabilità trasportata e i suoi familiari, ci ha portato a riflettere sulle misure di sicurezza adottate e da adottare nel trasporto in automobile.
Innanzitutto queste ultime – è quasi superfluo ricordarlo – riguardano non solo le persone con disabilità, ma naturalmente tutti i viaggiatori e quindi è fondamentale una guida il più attenta possibile e a velocità più moderata in funzione dei passeggeri trasportati.
Inoltre è opportuno sottolineare ancora una volta che le attrezzature di sicurezza “passiva” (cinture, poggiatesta, airbag ecc.) devono essere omologate, in ottimo stato di conservazione e usate correttamente.

Consideriamo ora le due possibilità di trasporto normalmente utilizzate per le persone con disabilità:

a) viaggiano sulla propria carrozzina in veicoli che permettono il caricamento della medesima e del suo occupante. La carrozzina stessa dev’essere ben bloccata (anche per viaggi brevissimi!), utilizzando i sistemi previsti; l’occupante, poi, dev’essere vincolato in modo che in caso di urto l’inerzia della carrozzina non si scarichi sul passeggero;

b) viaggiano sui normali sedili
in dotazione al veicolo o su appositi sedili omologati. Naturalmente i bambini con disabilità sono soggetti alla normativa vigente come gli altri bambini: esistono infatti speciali sedili per auto per bambini con disabilità, utilizzabili praticamente da 0 a 12-14 anni.
Vi sono poi varie ditte che producono sedili per adulti con esigenze particolari (conformati, più avvolgenti, con spinte laterali, con diversi tipi di poggiatesta, completamente reclinabili ecc.); tali sedili prevedono generalmente l’uso di cinture di sicurezza più sofisticate (a quattro punti).

Sia i normali sedili di serie che questi ultimi più particolari possono usufruire di sistemi che ne permettono la fuoriuscita dalla vettura e l’abbassamento a livello della carrozzina, per facilitare l’ingresso in auto del passeggero con disabilità. Alcuni di questi sedili sono trasformabili in carrozzina manuale o elettrica.
Per quanto poi riguarda le cinture di sicurezza, gli airbag e altri accorgimenti, essi andrebbero attentamente verificati: le cinture, in particolare, dovrebbero essere costruite in modo da esercitare la loro funzione distribuendo la compressione in zone più ampie possibili e adeguatamente protette.

Nel malaugurato caso, infine, che a seguito dell’incidente si richieda il trasporto al pronto soccorso del passeggero con disabilità, si può leggere cliccando qui [è la seconda parte del nostro articolo intitolato Da ricordare bene in caso di ricovero, N.d.R.], un promemoria di quanto sarebbe utile avere con sé.
Senza mai dimenticare, tuttavia, che la prudenza e il senso di responsabilità del guidatore sono i principali deterrenti ad ogni tipo di incidente stradale.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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