«Il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa [grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni, N.d.R.]»: così recitava, già trentacinque anni fa, la Legge 37/74, integrata nel seguente modo da successivi passaggi normativi (Legge 376/88 e Legge 60/06): «Al privo della vista è riconosciuto altresì il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida» e «I responsabili della gestione dei trasporti di cui al primo comma e i titolari degli esercizi di cui al secondo comma che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da euro 500 a euro 2.500».
Nasce dunque per far conoscere meglio queste disposizioni legislative la “Campagna Cane Guida” per il 2009 lanciata dalla ONLUS Blindsight Project, tramite alcune locandine – delle quali ne riprendiamo una qui a fianco – che illustrano appunto come debba essere consentito l’ingresso gratuito ovunque al cane guida che accompagna un disabile visivo, anche dove i cani non sono ammessi (taxi, trasporti pubblici – ambulanze comprese -, esercizi commerciali – compresi quelli che somministrano alimenti -, ospedali, alberghi, chiese ecc.).
«Con questa iniziativa – spiegano i responsabili di Blindsight Project – vogliamo anche ricordare che un cane guida è un cane da lavoro e che come tale va rispettato, perché rappresenta gli occhi di chi non vede. Si tratta di animali sempre puliti, legalmente “super-vaccinati” e addestrati a non sporcare».
Una campagna che spera quindi di ottenere il risultato di non dover vedere più persone con disabilità visiva, insieme al loro cane guida, «cacciate spesso dagli hotel, da un semplice negozio, lasciate in strade da molti taxi, addirittura molte volte cacciate dalle chiese, solo per per mancanza di informazione e perché nessuno conosce la legge», come sottolineano ancora da Blindsight Project. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: info@blindisght.eu.