In alternativa al pallone d’oro e contro il pallone duro

È la filosofia del premio L'Altropallone, riconoscimento destinato a coloro che nel corso dell'anno si distinguono nel mondo dello sport per una pratica equa, solidale e popolare, per lo più a tutela dell'infanzia, dell'adolescenza e delle fasce più deboli. Per il 2008 il premio verrà assegnato il 15 gennaio a Marco Calamai, colui che, già allenatore di squadre di basket in serie A, aveva lasciato quel mondo per dedicarsi alla sfida (vinta) di integrare alcuni ragazzi con disabilità in una squadra vera

Marco CalamaiCi eravamo occupati anche noi, a suo tempo, di Marco Calamai e del suo “metodo”, ovvero la scelta di vita di colui che già allenatore di squadre di basket in serie A, aveva lasciato quel mondo per dedicarsi alla sfida di integrare alcuni ragazzi con disabilità in una squadra vera, insieme a compagni normodotati.
Lo avevamo fatto dopo l’uscita del libro Uno sguardo verso l’alto, dove lo stesso Calamai raccontava l’esperienza dell’Overlimits Fortitudo Emil Banca, la sua straordinaria squadra di basket che con un quintetto composto anche due persone con disabilità psichica aveva conquistato sia nel 2006 che nel 2007 il secondo posto alle finali nazionali del torneo ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia), dimostrando soprattutto come sia possibile, attraverso lo sport, perseguire obiettivi importanti e raggiungere risultati che sembrano sogni (se ne legga il testo curato per il nostro sito da Lia Fabbri e intitolato La gioia di realizzare insieme qualcosa di importante, disponibile cliccando qui).

Giovedì 15 gennaio, Marco Calamai verrà premiato a Milano con L’Altropallone 2008, dodicesima edizione del premio voluto dall’omonima associazione, riconoscimento simbolico destinato a coloro che nel corso dell’anno si sono distinti nel mondo dello sport per azioni di solidarietà a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza “in alternativa al pallone d’oro e contro il pallone duro”, per uno sport equo, solidale e popolare, contro il razzismo, per l’integrazione e la multiculturalità. Un premio, insomma, destinato a chi interpreta lo sport come strumento di coesione sociale e di partecipazione.
«Tecnico di basket in serie A – si legge nella motivazione – decide di dare una svolta alla sua carriera. Basta con le ricche panchine e le partite di cartello, basta col professionismo. Insegna basket da anni ai disabili, fisici e mentali, ed è felice, e loro con lui. E noi, giuria dell’Altropallone, con tutti loro, perché insieme dimostrano quanto potere abbia lo sport nell’abbattere le barriere, nel riunire in un progetto condiviso, nel dare un senso agli sforzi delle persone di buona volontà». Una giuria, tra l’altro, presieduta da una firma celebre del giornalismo (sportivo e non), come quella di Gianni Mura.

La mattinata del 15 gennaio si intitolerà anch’essa Uno sguardo verso l’alto (Casa della Pace di Milano, Via Ulisse Dini, 7, ore 10.30) e verra aperta dalla premiazione di Calamai, alla presenza, tra gli altri, del già citato Gianni Mura, oltre che di Milly Moratti, madrina dell’iniziativa, di Irma Dioli, assessore alla Pace, alla Cooperazione, alla Partecipazione, allo Sport, alle Politiche Giovanili e all’Idroscalo della Provincia di Milano e di Gianni Di Domenico, presidente dell’Associazione L’Altropallone Ads ONLUS.
Successivamente è previsto un incontro con operatori, formatori e studenti denominato Il Metodo Calamai. Sport & Disabilità, Scuola & Coesione sociale, introdotto da Giansandro Barzaghi, assessore all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Provincia di Milano.
A chiudere, presso l’attiguo palazzetto del Centro Puecher, una partita di basket sperimentale, con la partecipazione delle squadre Annabella Pavia Special Team, Cologno Stars e Dream Team Over Limits Milano.

«Il Premio Altropallone a Calamai – si legge in una nota diramata dall’Altropallone – pone l’accento sulle “altre” (e “alte”) potenzialità del pallone; premia un “altro” rispetto al fratello più famoso, quello da calcio, mettendone in gioco uno che stavolta rimbalza in alto anziché su un campo di erba o cemento; è il riconoscimento a un grande allenatore che con le sue idee e il suo metodo ha sviluppato una modalità di gioco originale che ha fatto proseliti e si è estesa in tante parti d’Italia con dodici centri collegati, capaci di creare gruppi di ragazzi che sanno parlarsi al di là delle problematiche legate alla situazione di disabilità, sfruttando un metodo comune che li coinvolge e permette loro di esprimere quelle potenzialità nascoste che escono solo in un terreno fertile di verità, di accettazione, di gioia».

E ci piace concludere ricordando che Calamai è stato anche uno dei promotori della squadra di basket di Cascina Rossago, comunità agricola lombarda specificamente studiata per ospitare adulti con autismo, sull’esempio di analoghe esperienze straniere, che costituisce oggi un prezioso e imprescindibile punto di riferimento per chiunque intenda affrontare nel nostro Paese questi problemi (a tale struttura abbiamo dedicato un ampio servizio con l’articolo intitolato Un’isola nell’Oltrepo Pavese, disponibile cliccando qui). (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Associazione L’Altropallone Ads ONLUS, tel. 02 36538806, altropallone@altropallone.it.
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