E torniamo dunque in provincia di Lucca, per una nuova puntata della questione quasi paradossale segnalataci qualche mese da un nostro lettore di Lido di Camaiore, riguardante il diritto negato – alle persone con disabilità – di usufruire degli autobus pubblici. Una vicenda che abbiamo a suo tempo definita come paradossale, in quanto, nonostante la presenza di alcuni moderni veicoli pienamente accessibili alle persone in carrozzina, la mancata omologazione delle fermate da parte della Provincia e dei Comuni della zona continuava a impedire ai disabili la fruizione di un servizio pubblico.
Ebbene, le novità arrivano esattamente da Viareggio, dove sembra siano effettivamente apparse le prime fermate omologate. Il problema, però, è tutt’altro che risolto, dal momento che «un percorso a macchia di leopardo – come ci scrive ancora il nostro lettore – a nulla serve e come in una giostra del luna park, chi necessita dell’uso della pedana in dotazione al bus deve salire e scendere dove qualcun altro ha stabilito, tranne, in genere, dove gli servirebbe!».
Otto mesi, dunque, per affiggere nove cartellini di omologazione, ma la situazione resta fondamentalmente la stessa, continuando a calpestare sia l’articolo 3 della Costituzione che la recente Legge 67/06 sulla tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione.
«Dove c’è una fermata – leggiamo nella lettera ricevuta – questa dev’essere fruibile da tutti i cittadini e se la stessa non è in “sicurezza d’esercizio”, il compito di adeguarla spetta alle istituzioni su segnalazione dell’azienda incaricata [la Società Vaibus di Lucca, N.d.R.]; se poi non è omologabile, la fermata dovrà essere spostata in un sito più opportuno, ma mai, in alcun caso, si dovrebbe impedire di usufruire del trasporto, come detterebbe la regola del vivere civile». Parole che è difficile non condividere.
Ma non è tutto. Infatti, il nostro lettore di Lido di Camaiore – ricordando in particolare quanto accaduto qualche mese prima, quando l’autista dell’autobus aveva fatto intervenire i Carabinieri, per convincerlo a smettere con la protesta da lui inscenata – ha inviato anche un Esposto alla Procura della Repubblica di Lucca, nell’ottobre scorso, scrivendo tra l’altro: «Ovviamente i Carabinieri nulla hanno risolto, non essendo a me contestabile un’interruzione del servizio, poiché nel richiedere il rispetto dei miei diritti, mi trovavo sul marciapiede e non essendo d’altro canto possibile obbligare il conducente a disattendere le disposizioni azindali. Mi è stato quindi proposto il ricorso a un’ambulanza dei servizi sociali che ho rifiutato per principio, andando a casa da solo sulla carrozzina, percorrendo qualche chilometro».
«Ho successivamente sottoposto la questione – è la conclusione del documento – alla stessa società e a varie autorità, ma nonostante le ripetute assicurazioni ricevute da parte di più rappresentanti degli enti coinvolti, a tutt’oggi è impedito a un utente che desidera usufruire del servizio pubblico e necessita della pedana elevatrice, di poter salire sugli autobus urbani ed extraurbani».
Ora, a Viareggio, sono arrivate le fermate omologate, piazzate “qua e là”, ma il problema resta tutto e, come abbiamo fatto finora, continueremo a seguirlo, fino a quando non si sarà trovata una soluzione soddisfacente. (S.B.)