Uno spot di trenta secondi – presentato alla Città del Gusto del Gambero Rosso di Roma – per promuovere l’integrazione lavorativa delle persone con sindrome di Down, per affermare senza esitazioni che esse hanno il diritto di entrare nel mondo del lavoro al pari di chiunque altro e che possono essere una preziosa risorsa. Ma anche un invito rivolto alle aziende del settore privato e pubblico, perché le buone intenzioni si traducano in azioni concrete.
L’idea è nata grazie alla felice collaborazione tra l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), l’agenzia di pubblicità Saatchi & Saatchi, la casa di produzione The Family, il Gambero Rosso – Città del Gusto e, infine, Medusa Film e Opus Proclama, che dal prossimo 1° febbraio distribuiranno lo spot in oltre trecento sale cinematografiche italiane.
Alla campagna video seguirà poi, durante i mesi successivi, la campagna stampa.
In sostanza si tratta di un vero e proprio spot “gourmand”, dove è la pizza – e più precisamente la preparazione completa di essa, dallʼimpasto al momento che precede lʼinfornamento – il filo conduttore del messaggio.
Camera fissa, dunque, e tanti “provetti pizzaioli” che si alternano in tutte le fasi della preparazione, tra i quali è molto difficile – grazie al rapidissimo montaggio che dà lʼeffetto di un unico movimento senza soluzioni di continuità – distinguere quelli con sindrome di Down.
«Siete riusciti a distinguere i lavoratori con sindrome di Down? Neanche noi. Assumiamoli!»: è proprio questo il pay-off scelto dalla Saatchi & Saatchi per chiudere lo spot. Quest’ultimo – diretto da Andrea Turchi e prodotto da Lorenzo Cefis – è stato girato presso le cucine della Città del Gusto, solitamente destinate alle lezioni professionali degli aspiranti chef delle Scuole del Gambero Rosso di Roma. A supervisionare il tutto, perché la preparazione risultasse vera e accurata, è stato uno dei migliori artigiani della pizza della capitale, vale a dire Pino Arletto.
Lʼintegrazione lavorativa – così come quella nel mondo della scuola – è da sempre uno degli obiettivi più importanti per l’AIPD.
Dai dati più recenti in possesso delle associazioni emerge che, su un campione di 1.167 persone maggiorenni con sindrome di Down, solo il 10% lavora con un regolare contratto. Inoltre, un altro 8% circa del campione si sta affacciando al mondo del lavoro attraverso tirocini formativi, tirocini finalizzati all’assunzione o borse lavoro, ma per far sì che anche queste esperienze si traducano in concrete opportunità di lavoro, occorrono interventi tecnici e politici e anche l’attivazione di una rete di servizi nei territori che possa coordinare l’intero processo.
Ciò che è fondamentale, tuttavia, è la sensibilizzazione delle aziende perché comprendano che una persona con sindrome di Down può essere un vero lavoratore. L’esperienza dell’AIPD – attraverso il proprio servizio di inserimento lavorativo – ha dimostrato che questo è possibile e in tal senso l’Associazione offre la propria completa collaborazione alle aziende per portare a termine inserimenti lavorativi costruttivi ed efficaci. (Federico De Cesare Viola)
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