Dopo gli autobus a misura di non vedente, arrivano a Udine anche i primi telecomandi per agevolare l’utilizzo del sistema a infrarossi che trasmette informazioni vocali alle fermate e a bordo dei mezzi pubblici.
Un buon risultato per la Sezione Provinciale dell’UIC (Unione italiana Ciechi), ma anche qualcosa di inutile per alcune persone non vedenti.
I primi quaranta telecomandi sono giunti nelle scorse settimane presso la sede dell’UIC di Udine e l’obiettivo cui si punta con questi strumenti – che sintetizzano i segnali infrarossi traducendoli in messaggi audio – è far sì che i non vedenti possano essere informati dell’arrivo dei bus alle fermate o delle prossime fermate a bordo dei bus.
«Si tratta certamente – ha commentato Rino Chinese, vicepresidente dell’UIC di Udine e presidente della Commissione Mobilità che si è occupata della questione – di uno strumento utile per non vedenti e ipovedenti. Da anni collaboriamo con le istituzioni, come il Comune e la Provincia di Udine, la Società SAF e la Solari che ha realizzato i telecomandi, per arrivare a dei risultati. Anche se inizialmente ci sono state delle cose che andavano corrette, abbiamo trovato un riscontro positivo».
«Per fare un esempio – continua Chinese – a bordo dei bus il sistema sonoro inizialmente aveva alcuni difetti, ma discutendone insieme sono stati risolti e ora funziona. Per quanto poi riguarda il telecomando, è indispensabile a terra, poiché grazie a esso è possibile sapere quali sono gli autobus che transitano sulla fermata di riferimento».
Per i telecomandi sono stati finora stanziati 15.000 euro ed essi vengono distribuiti, su richiesta dell’UIC, da parte del Consiglio Regionale. I primi quaranta arrivati sono già stati tutti consegnati.
Come detto all’inizio, non tutti, però, sono d’accordo sull’utilità di queste apparecchiature. «Sono scomodi – dichiara infatti Mario Cuttini, non vedente dalla nascita – e assolutamente superflui. Inoltre il loro funzionamento è disturbato dalle condizioni atmosferiche e non solo». Insomma, secondo Cuttini, «sono altre le necessità su cui si dovrebbe investire. Sono più indispensabili, ad esempio, i percorsi tattiloplantari e i semafori sonori».
*Testo ripreso da un articolo apparso nel quotidiano «Messaggero Veneto» del 4 febbraio 2009, con il titolo Ciechi, consegnati i telecomandi che facilitano l’uso del bus, a firma di Gianpiero Bellucci e qui utilizzato per gentile concessione.
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