Quaranta elementi, ventiquattro dei quali adolescenti o adulti con problemi di disabilità intellettiva o autismo: è l’Orchestra Sinfonica Esagramma, nata a Milano all’interno dell’omonimo Centro di Formazione e Terapia, frequentato da centoventi persone – bambini, giovani e adulti – delle cui belle iniziative il nostro sito ha già avuto modo di occuparsi in passato.
Un gruppo che lavora con l’originale metodo della Musicoterapica Orchestrale, promuovendo l’integrazione e l’espressione in musica, con molti concerti al proprio attivo nei maggiori teatri italiani. Tra gli altri eventi, da ricordare ad esempio quello del 2000 alla Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, su invito della Commissione Litirgica della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione del Giubileo dei Disabili o quello del 2003 a Bruxelles, su invito del Parlamento Europeo.
E il percorso di Esagramma continua, come testimonierà il concerto di venerdì 6 marzo al Teatro Ponchielli di Cremona (ore 21, ingresso libero), organizzato dalla Società Aemcom, insieme al Comune e alla Provincia di Cremona. Previste pagine musicali di Pier Angelo Sequeri – musicologo, compositore e presidente di Esagramma – e anche di Edvard Grieg, Dmitri Shostakovich, con l’Inno alla Gioia della Nona Sinfonia di Beethoven a chiudere la serata.
«I ragazzi che frequentano il nostro Centro – spiega Licia Sbattella, psicologa e bioingegnere – hanno in genere problemi sul fronte del linguaggio, della gestione delle emozioni e dell’immagine di sé. Lo stare nell’orchestra li rende in grado di esporsi, dialogare, contenere le emozioni, esprimersi, riorganizzare l’ambiente e il tempo. I problemi psichici, infatti, generano una rigidità nel comportamento, per cui non si è in grado di modularlo. La musica, viceversa, insegna proprio a modulare la voce e il suono e ad ascoltare l’altro».
«Per chi ha una disabilità – sottolinea a sua volta il citato Sequeri, presidente di Esagramma – la musica funziona non solo perché è accessibile e piacevole, ma anche perché ha una sintassi potente, priva di vincoli semantici rigidi; è un sistema di relazioni negli intrecci di suoni e nella cooperazione tra le persone, per cui una parla e l’altra ascolta, oppure parlano tutte assieme. La musica è quindi l’unico linguaggio in cui, dove si usa tutti la voce contemporaneamente, il risultato è l’armonia».
«La musica rende migliore la vita – conclude Marco Sciammarella, responsabile dell’Orchestra Esagramma – e perché questo dovrebbe valere per me e per una persona con disabilità no?». (S.B.)
Si ringrazia per la segnalazione Barbara Caffi del quotidiano «La Provincia di Cremona».
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