Complimenti, professor Panzarino!

di Stefano Borgato
Il suo senso dell'umorismo, infatti, è davvero notevole e degno di ben altre platee. «Visto che sono "abili diversamente" - dice lei - devono anche cercare di adeguarsi... Non è che possono camminare così...». E tuttavia c'è chi non ride troppo, come la FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che ha chiesto il commissariamento del suo Comune - quello di Grumo Appula, in provincia di Bari - per violazione del DPR 503/96 e delle norme contenute nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, recentemente ratificata dal Parlamento Italiano...

La freccia indica il Comune di Grumo Appula, in provincia di Bari«La manovra la devono fare anche loro, i disabili. Visto che sono “abili diversamente” devono anche cercare di adeguarsi… Non è che possono anche loro camminare così…». A questo punto non sveliamo di più e cerchiamo di stimolare il senso di attesa dei lettori, anche perché è realmente difficile imbattersi in esempi di umorismo involontario come questi… Proviamo invece a raccontare una storia, di fronte alla quale non si sa bene se indignarsi o ridere di gusto (pur con tanta amarezza).

Grumo Appula è un Comune di circa 13.000 abitanti dell’entroterra barese, del quale si è occupato nei giorni scorsi il TG Regionale della Puglia, all’interno della propria rubrica Ditelo al TGR, con un servizio curato (bene) da Perla Dipoppa, su segnalazione di Alessandro, persona residente con disabilità. Recentemente, infatti, l’Amministrazione Comunale ha deciso di apporre alcuni archetti antisosta in uno dei principali punti del centro storico (esattamente in Via dell’Immacolata, che collega Piazza del Municipio alla Villa Comunale), rendendo a dir poco complicato il passaggio delle persone in carrozzina, come testimonia una documentazione video disponibile a tutti in Youtube (cliccando qui).
E qui entra in scena il sindaco, Vito Panzarino, che interpellato dall’inviata del TG Regionale, spiega innanzitutto le ragioni di questa scelta: «Abbiamo installato quegli archetti antisosta su sollecitazione del Comando dei Vigili Urbani e dei Carabinieri per evitare lo scorrazzamento dei motorini, che era molto pericoloso specie per i bambini che la domenica escono dalla messa». «Ma i motorini passano lo stesso», replica la giornalista, avvalendosi di immagini che mostrano appunto una sorta di “slalom veloce” delle due ruote. Il sindaco dapprima nega, poi però dichiara testualmente che «comunque, se riescono a passare i motorini, riescono a passare anche le motorette (?!) dei disabili. Quindi mi aiuta molto probabilmente in questo problema»…
A parte le “motorette dei disabili” – si intendono probabilmente quelle carrozzine elettriche tipo scooter a tre o a quattro ruote, non certo le uniche presenti in una città – il professor Panzarino sembra volerci dire che questo segna un punto a suo favore: “ce la fanno i motorini, quindi ce la possono fare tutti”… Ma continuiamo con il passaggio successivo, dedicato ad un’altra interessante spiegazione fornita dal sindaco, riguardante gli archetti antisosta. In realtà, sono le sue parole, «queste non sono barriere architettoniche e sono mobili». «Sì – sottolinea Dipoppa nel suo servizio – sono mobili, ma chiuse con un lucchetto le cui chiavi non le hanno certo le persone disabili!». E aggiunge: «Oltretutto, come arredo urbano, non sono proprio il massimo dell’eleganza. A Grumo non piacciono a nessuno. Ma non si potrebbe proprio risolvere il problema dei motorini in un altro modo, magari con più controlli da parte della Polizia Municipale?». «No – risponde l’inflessibile primo cittadino – secondo la Polizia Municipale non si può risolvere in altro modo».

Un archetto antisostaE arriviamo alla chiusura, già in parte anticipata all’inizio, vera “perla di saggezza popolare”, con la quale il professor Panzarino chiede in sostanza un “sacrificio ai disabili”, in nome della sicurezza stradale della piazza: «La manovra la devono fare anche loro, i disabili. Visto che sono “abili diversamente” devono anche cercare di adeguarsi. Non è che possono anche loro camminare così… D’altronde, se ci sono delle strettoie, anche noi automobilisti facciamo le varie svirgolate, i vari giochi (!) ecc. per poter passare. Quindi non credo che sia difficoltoso…». Complimenti, Signor Sindaco, per il suo senso dell’umorismo; davvero un’analisi brillante!
E tuttavia c’è chi non ha riso troppo sentendo le sue parole. Ad esempio Vincenzo Falabella, presidente della FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che dopo aver visto «l’indegna e incivile intervista», ci comunica di «aver deciso di inviare al Prefetto di Bari una comunicazione con la quale chiedere fermamente il commissariamento del Comune di Grumo Appula, informando dell’incresciosa situazione anche l’assessore regionale alle Politiche Sociali e il presidente della Regione».
Per questo Falabella – che lancia anche un appello ad imitarlo, scrivendo al Prefetto di Bari – si rifà al DPR 503/96 (Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici) e alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata il 24 febbraio scorso dal Parlamento Italiano.
Crediamo che non sarà proprio facile arrivare a questo, forse speriamo in una soluzione che semplicemente si richiami al buon senso. In ogni caso può essere certamente utile concludere proprio con quella Convenzione ONU citata poco fa ed esattamente con il suo nono articolo, dedicato all’Accessibilità: «1. Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali. Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicano, tra l’altro, a: (a) edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne, comprese scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro; (b) ai servizi di informazione, comunicazione e altri, compresi i servizi informatici e quelli di emergenza».
Ecco, la Convenzione parla di «identificare ed eliminare gli ostacoli e le barriere all’accessibilità»: che si dovesse anche prescrivere di «non crearne di nuove»? Giriamo la domanda direttamente al sindaco di Grumo Appula.

Ricordiamo ancora che il documento video realizzato dal TGR Puglia è disponibile in Youtube, cliccando qui.
Share the Post: