Ma che cosa accomuna la mostra Venti d’arte dal Friuli a Venezia – collettiva dei maggiori artisti contemporanei del Triveneto, che verrà inaugurata sabato 14 marzo a Manzano, in provincia di Udine (Antico Foledor Boschetti della Torre di manzano, ore 18), restando aperta fino al 13 aprile – e l’Associazione Progetto Autismo FVG, che di tale evento è la promotrice?
«Vi è come un lungo filo rosso – spiega la presidente della stessa Associazione Elena Bulfone – che unisce l’arte figurativa e il suo essere dono per gli occhi e le persone affette da autismo, che da alcuni decenni riescono finalmente a comprendere il mondo attraverso la sua applicazione nel quotidiano. Infatti, il canale visivo, a volte, è l’unico mezzo per comunicare con i nostri bambini: oltre il 50% di loro non sviluppa la verbalità e se negli ultimi anni questa percentuale sta diminuendo, ciò accade solamente grazie a questa strategia, ovvero con l’utilizzo di immagini e delle tecniche comportamentali, tramite le quali possiamo far comprendere ai nostri ragazzi le regole sociali, i concetti astratti e la successione degli eventi della giornata».
Le famiglie delle persone affette da autismo hanno dunque un “rapporto speciale” e un grande debito affettivo con l’espressione visiva.
«A questo proposito – racconta ancora Bulfone – vorrei ricordare la storia di Kim Miller, “la ragazza che parlava con i disegni”. Per molti anni Kim, bambina con autismo, non riuscí a verbalizzare le proprie emozioni ed esperienze. Era però in grado di comunicare, utilizzando un linguaggio meno convenzionale: la sua arte. Nel libro The Girl who Spoke with Pictures (“La ragazza che parlava con i disegni”, appunto) se ne racconta la storia: “Da bambina Kim non comunicava le sue esigenze in nessuna maniera… Non sapevo mai se aveva fame. Con il passare del tempo, a 9 anni, aveva sviluppato il linguaggio, ma comunque non cercava la mia attenzione o quella di altre persone in caso di bisogno. Un giorno mi trovavo in cucina, un aeroplanino di carta mi volò davanti agli occhi, lo lasciai lí fino a sera… Quando mi misi a pulire la cucina trovai due disegni a terra, cercai l’aeroplanino di carta, lo aprii e dentro c’era il primo messaggio di mia figlia: ‘Kim vuole mangiare’…”. Insomma, una storia, una vita, come tante altre che si incontrano e che cercano aiuto dentro la nostra Associazione».
Lo scopo, quindi, dell’esposizione che si aprirà a Manzano il 14 marzo – con opere di artisti come Afro Basaldella, Mario Moretti, Zoran Music, Emilio Vedova, Giuseppe Zigaina e molti altri – sarà anche quello di promuovere in Friuli la conoscenza della sindrome autistica attraverso l’arte e la cultura. Ovvero, conclude Bulfone, «l’arte, in questo caso, come un ponte che collega due mondi lontani, accomunati dalla bellezza e dall’originalità». (S.B.)
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