Proprio all’inizio della settimana che si chiuderà sabato 21 marzo, con la Giornata Mondiale della Sindrome di Down – della quale riferiremo quanto prima – dobbiamo registrare un grave fatto discriminatorio nei confronti di una persona con sindrome di Down, verificatosi l’8 marzo, ma denunciato nei giorni scorsi da CoorDown (Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle Persone con la Sindrome di Down).
«Durante i festeggiamenti organizzati per la Festa della Donna in un ristorante campano – scrive in una nota lo stesso CoorDown – Francesco, un ragazzo con sindrome di Down, appassionato di musica e di balli, era in pista e stava ballando, quando un cameriere si è avvicinato ai genitori che lo accompagnavano per chiedere loro di allontanarlo perché gli altri ballerini erano “infastiditi” dalla sua presenza. Una richiesta discriminante, inaccettabile e soprattutto umiliante per i genitori che invece intendevano proprio dare a Francesco la possibilità di esprimersi, anche attraverso il linguaggio del corpo, in un contesto di normalità».
«Questo episodio – continua il comunicato – che purtroppo si somma ad altri ancora tristemente riscontrabili nelle cronache delle diverse zone d’Italia, accade proprio nel giorno di rivendicazione contro la discriminazione delle donne ed è un fatto grave che contrasta con i grandi passi che anche il nostro Paese ha recentemente compiuto con la ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, a tutela dell’effettiva inclusione delle persone nella nostra società. In realtà sembra proprio che non sia sempre facile per tutti accettare l’incontro con una persona “diversa” e questo episodio ci ricorda come ancora molto debba essere fatto per il rispetto e la dignità dell’individuo. Infatti, la non conoscenza e la paura del “diverso” portano ancora troppo spesso a comportamenti sconvenienti, errati e fuorvianti, certo non degni di un Paese civile».
«L’esperienza negativa di Francesco – conclude il comunicato di CoorDown – che lascia un segno indelebile in lui e nella sua famiglia, ci deve dunque far riflettere su cosa significhi realmente accogliere, condividere e, al tempo stesso, aiutarci a scoprire quanto si possa imparare dall’altro, anche se la persona che ci sta di fronte è “diversa” da noi». (S.B.)
CoorDown ONLUS (Letizia Pini, Responsabile Comunicazione e Relazioni Pubbliche), tel. 010 5705461, 339 4662995, advcom@coordinamentodown.it.