Verrà presentato sabato 21 marzo a Firenze (sede del Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana, Via Ricasoli, 9, ore 15), il “Quaderno Cesvot” dal titolo Altre visioni. Le donne non vedenti in Toscana, curato da Andrea Salvini (“I Quaderni”, n. 42, gennaio 2009), certamente una delle prime ricerche in Italia dedicate alla vita delle donne non vedenti, promossa dal CIF Toscana (Centro Italiano Femminile), dalla Cooperativa Le Reti di Kilim e dall’UIC Toscana (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con il sostegno dello stesso Cesvot.
L’indagine – condotta da un gruppo di ricerca coordinato, come detto, da Andrea Salvini dell’Università di Pisa – nasce con l’intento di conoscere più a fondo la vita quotidiana delle persone non vedenti in Toscana e in particolar modo delle donne.
Infatti, attraverso focus group e interviste in profondità a donne non vedenti residenti in sei province toscane (Arezzo, Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato), il volume indaga le difficoltà nei gesti quotidiani e nelle relazioni, i disagi a scuola e nei luoghi di lavoro, ma anche la percezione di sé, le strategie e le risorse messe in campo dalle donne non vedenti e più in generale da quanti si trovano a vivere senza la vista.
Come dichiara Andrea Salvini, «ogni giorno le persone non vedenti lottano per limitare i danni della perdita, ma anche, nel contempo, per acquisire e valorizzare nuove prospettive, nuove ed “altre visioni”».
Uno studio, quindi, che non soltanto dà conto dei risultati di un’attenta ricerca sociologica, ma che ricostruisce l’immagine della persona cieca nella letteratura e nell’immaginario occidentale, lasciando ampio spazio alla narrazione di sé e al racconto di vita delle persone non vedenti.
«In Italia – sottolinea Cristiana Guccinelli, responsabile del Settore Comunicazione del Cesvot – i non vedenti sono oltre 300.000, ai quali si aggiungono 1 milione e 200.000 ipovedenti. Negli ultimi vent’anni, poi, le persone non vedenti del nostro Paese sono aumentate del 30% a causa dell’innalzarsi dell’età; spesso, infatti, la perdita parziale o completa della vista è provocata da malattie degenerative legate all’invecchiamento. Per quanto riguarda la Toscana, si stima che le persone non vedenti siano 26.000 e gli ipovedenti almeno il triplo. La nostra regione è per altro ai primi posti per i servizi a loro dedicati, con due strutture uniche in Italia, come la Scuola Cani Guida di Scandicci e la Stamperia Braille di Firenze, inaugurata nel 1924, che trascrive oltre centomila pagine l’anno. Un importante aiuto, inoltre, lo offrono le associazioni di volontariato che, secondo la nostra banca dati, in Toscana sono quattordici, fornendo servizi di informazione e sostegno e operando anche nel campo della prevenzione dei disturbi visivi». (S.B.)
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